lunedì 4 luglio 2011

All’ Alpe di Serra dal Fosso di Becca

   19 giugno 2011
Lunga e classica escursione ad anello nella Valle del Savio percorsa insieme agli amici del CAI di Faenza. E’ una camminata che unisce alle bellezze naturali, tra le quali il pianoro di Nasseto, la formazione marnoso-arenacea e l’area wilderness del Fosso del Capanno, un valore storico, in quanto nel tratto che va  dal Passo Serra alle Gualchiere, si ricalca la mulattiera che ha un grande passato: era l’antica via di comunicazione tra Romagna e Toscana, tra Savio e Tevere, percorsa da viandanti, carbonai, pastori e pellegrini, conduceva anche a La Verna, ma soprattutto portava a Roma. Dopo Bagno di Romagna, sulla vecchia statale che porta a Verghereto, si oltrepassa il bivio per il Passo dei Mandrioli, si prosegue per circa 400 metri e si parcheggia sulla destra, nei pressi della strada che scende alle Gualchiere. Si ritorna indietro e si sale per la strada che porta ai Mandrioli, dopo la prima curva a sinistra e prima di un ponticello, sulla destra inizia il sentiero. Si percorrono i sentieri CAI n° 185-201-00-177-181 ed è utile la carta dei sentieri n° 19 “Comune di Bagno di Romagna” della IGA cartografia.                                        
carta topograficaSi ringrazia l’Istituto Geografico Adriatico di Longiano (FC) per avermi permesso di riprodurre la carta n° 19 “Comune di Bagno di Romagna”
Toponimi
Posizione
Quote
Tempo
Km.
Parcheggio 43°49’16”N-11°57’29”E
517
0,00
0,0
Inizio sentiero 185 43°40’23”N-11°57’12”E
523
0,10
0,7
Ca’ Becca 43°49’13”N-11°56’02”E
777
1,00
2,9
Innesto su sentiero 201 43°49’16”N-11°54’50”E
1024
1,50
5,1
Bivio x Cima Termine 43°49’11”N-11°54’42”E
1008
1,55
5,4
Innesto su sentiero 00 43°48’48”N-11°54’37”E
1221
2,30
6,3
Strada statale 43°47’49”N-11°54’38”E
1146
3,20
8,5
Passo dei Mandrioli 43°47’51”N-11°54’53”E
1173
3,25
8,9
Bivio x Passo Serra 43°47’15”N-11°56’50”E
1092
4,20
12,3
Passo Serra 43°47’19”N-11°56’56”E
1148
4,25
12,6
Nasseto 43°48’14”N-11°56’55”E
898
5,15
14,8
Le Gualchiere 43°49’13”N-11°57’28”E
513
6,20
17,8
Tempo:         ore 6,20 + le soste
Dislivello:       m 1000 circa
Lunghezza:    km. 17,8
la vecchia mulattiera Sulla vecchia mulattiera di fianco al Fosso di Becca.


maestà Maestà eretta in memoria.ginestre Tratto di sentiero in mezzo alle ginestre.Ca' Becca L’edificio di Ca’ Becca.pineta Nel buio della pineta.lucertola Lucertola al sole.Nasseto e Zuccherodante Una veduta del pianoro di Nasseto e del  boscoso trapezio del Monte Zuccherodante, dove si transiterà in seguito.innesto sotto il Poggiaccio Il sentiero 185 finisce e ci si incammina sul 201, stradello sterrato, in prossimità del Poggiaccio.nella faggeta di Poggio Lombardona Poco dopo si lascia lo stradello, che prosegue verso il Nocicchio, per andare a destra. Una breve ma ripida salita porta al bivio con il Sentiero “00”. Si va a sinistra, sullo stesso, verso Cima del Termine.FaggiLunghi faggi che sembrano toccare il cielo. Dopo essere saliti sul Poggio Lombardona si scende alla SS 71, che presa a sinistra porta al …Passo dei Mandrioli Passo dei Mandrioli, dove si ritrova il sentiero.Passo SerraSi cammina sul crinale spartiacque fino al bivio con il Passo Serra, che si raggiunge voltando a sinistra. vecchio segnaviaIl più vecchio dei tanti cartelli che sono al Passo Serra. Di qui passava l’antica Via Romea.
La Via Romea dell’ Alpe di Serra è stata per secoli la strada dei pellegrini che si recavano a Roma, soprattutto quelli di origine germanica e dell’Europa orientale. Aveva inizio alle Foci dell’Elba, in Germania e attraverso il Veneto e la Toscana si congiungeva alla Cassia presso Montefiascone e raggiungeva Roma. La percorsero pellegrini, ma anche mercanti e viaggiatori fino alla fine del XIV secolo, quando con la crescita di Firenze, l’asse principale delle comunicazioni si spostò verso ovest.
arenarie di NassetoSi scende dall’Alpe di Serra percorrendo i ripidi tornanti della Morte del Prete calpestando le pietre messe in coltello della vecchia mulattiera e, fuori dal bosco, ci si trova proiettati sulle bianche rocce marnoso-arenacee tormentate dall’erosione.arenarie E’ un paesaggio davvero lunare, vera attrattiva naturale di questa escursione.stretto passaggioarenarieverso Nasseto Sullo sfondo il prato e la casa di Nasseto.vialetto di Nasseto Prima di arrivare alla casa si segue un bellissimo vialetto di aceri, cerri e carpini.Nasseto in ristrutturazioneLa messa in sicurezza della casa di Nasseto. Il sentiero scende tortuoso su un costone di galestro, alla sinistra della casa, ed è una vera tortura per i piedi.
La casa di Nasseto è stata abbandonata nel 1967 da Giuseppe Bigiarini. Nel ‘500 vi è documentata un’osteria, indice dell’alta frequentazione della strada.
Maestà BalassiniPoco prima del ponticello che valica la confluenza tra il fosso del Capanno e del Chiuso, sulla sinistra si trova la Cappelletta o Maestà  Balassini, dal bell’architrave in legno ricurvo, detta nel ‘700, “Maestà di Lorenzo Birbone.guado del Fosso delle GualchiereUno dei tanti guadi che è bello fare se il livello dell’acqua lo permette.Gualchiere Il complesso delle Gualchiere.
Il borgo delle Gualchiere costituiva una sorta d’insediamento capace di sfruttare le risorse del territorio: l’acqua forniva l’energia sufficiente a far muovere le macine del mulino, quelle della gualchiera per follare e tingere la lana  e una sega ad acqua che serviva per tagliare il legname. Il mulino e la gualchiera sono documentati dal 1545, anno in cui la famiglia Balassini l’ottenne in fitto perpetuo dal Comune di Bagno di Romagna. Dal 1585 è documentata anche una fornace.
particolareParticolarestemma dei Balassini Lo stemma dei Balassini sull’architrave di una porta.59Le Gualchiere viste da est.

1 commento:

maresco martini ha detto...

Belle foto e bella descrizione.Non conosco molto la zona, ho fatto in passato diverse ecursioni ma nella parte alta:Ho percorso; dal Muraglione FINO AI Mandrioli, sono rimasto incantato dalla bellezza della foresta.

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