10 ottobre 2012
Un doppio anello nella zona dell’ Eremo di Gamogna, sull’ Appennino Faentino. L’Eremo fu fondato da San Pier Damiani nel 1053 e chiuso nel 1532, diventando solo chiesa parrocchiale. Dopo l’ultimo restauro del 1957, iniziò il degrado degli anni ‘60 e ‘70, fermato solo nel 1991 da Don Antonio Samorì. Dopo aver ristrutturato Trebbana insieme a parecchi volontari mise mano al restauro globale dell’Eremo di Gamogna, facendolo rinascere a nuova vita. Attualmente l’Eremo è occupato dalla comunità religiosa delle Fraternità Monastiche di Gerusalemme. Non è una escursione molto lunga, si può fare anche in una mezza giornata, però la si può gustare meglio prendendosi più tempo. A Gamogna ci si può arrivare da diverse parti; da Marradi, da Ponte della Valle via Lutirano e dal Passo dell’ Eremo, che è situato sulla strada Marradi-S.Benedetto in Alpe. Noi siamo partiti dal Passo dell’Eremo, però invece di prendere lo stradello principale (da cui siamo ritornati), siamo saliti sul crinalino a sinistra, sentiero 521b, diretti verso il Poggio Canove. Giunti nei pressi del Monte di Gamogna,la vetta viene aggirata a sinistra fino ad un cancello, a destra, che si oltrepassa e proseguendo si rimane sotto il Monte stesso. Al primo bivio si scende a destra, giungendo in breve sul sentiero 521 che viene diretto dal Passo. Si va a sinistra e si arriva subito a Gamogna. Dall’Eremo si prosegue passando di fianco alla fontana e al cimitero, lasciando perdere la deviazione per il Ponte della Valle. Dopo una salitella cementata, il sentiero si appiana e si devia a sinistra, indicazione “maneggio”. Volendo si può anche proseguire e deviare in seguito prima del bivio per il Monte Cavallara. Comunque noi abbiamo girato all’indicazione maneggio e fatti pochi metri di nuovo a sinistra in salita su crinale di arenaria. Si cammina su un aereo crinale di arenaria consumata dal vento e dalle piogge, con cocuzzoli che rassomigliano a denti di una sega, forse da qui il toponimo “segaccia”, e giunti al bivio, dove abbiamo già deviato poco tempo prima, si volta, si raggiunge il sentiero 521 e si va a destra sulla via del ritorno verso il Passo dell’Eremo.La carta escursionistica per questo itinerario è Appennino Faentino n°15 della Regione Emilia-Romagna e CAI.
Estratto della Carta N° 8 Alto Appennino Faentino-Cai e Regione Emilia-Romagna.
Estratto della Carta N° 8 Alto Appennino Faentino-Cai e Regione Emilia-Romagna.
Toponimo
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Posizione
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Quota
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Tempo
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Km.
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Passo dell’ Eremo-521b
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N44 01 42 E11 38 40
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920
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0.00
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0.00
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Cancello, a dx
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N44 02 29 E11 38 34
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933
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0.50
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1.90
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Bivio- a dx
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N44 02 34 E11 38 51
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892
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1.05
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2.50
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Cappella- 521
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N44 02 25 E11 39 07
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807
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1.25
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3.20
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Eremo
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N44 02 25 E11 39 12
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792
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1.40
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3.70
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Dev. a sx, maneggio
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N44 03 12 E11 39 15
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785
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2.10
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5.80
|
Inn.su 521b, a sx
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N44 03 16 E11 39 12
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792
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2.15
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5.90
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Bivio x cappella
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N44 02 34 E11 38 51
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889
|
3.00
|
7.50
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Auto
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N44 01 42 E11 38 40
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920
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4.15
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10.8
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Tempo ore 4.15 + le soste |
Dislivello m. 600 circa |
Lunghezza Km. 10.800 |
TRACCIA PER GPS |
Armillariella mellea (Famigliole) | Clavaria(Manina) |
Cancello, da passare e richiudere. | Il bosco di querce e castagni, nel tratto di collegamento fra il 521b e il 521 |
L’Eremo dall’alto. | Prima dell’Eremo si passa dalla Cappella dedicata a Padre Badiali. |
L’orologio a sole “equatoriale situato alle spalle della chiesa. | Sullo sfondo il Monte di Gamogna. |
La facciata della Chiesa e dell’Eremo. | Il chiostro interno. |
Portale e campana. | Il cimitero di Gamogna e di fianco la lapide a ricordo dei partigiani Neri e Bellenghi. |
Dallo stradello si devia a sx, indicazione “maneggio” | Giunti sul sentiero si sale sul crinalino a sx. |
Il crinale detto “la "segaccia”. | Il Monte Val del Calvo. |
Albero di castagno. | Russule |
1 commento:
Posti meravigliosi e come al solito descritti con accurata precisione e passione grazie Roberto
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