Questa volta non descrivo una escursione ma voglio brevemente raccontare il viaggio che abbiamo fatto a Creta, bellissima isola adatta a tutti, perché li si possono soddisfare tutte le esigenze, prendere il sole, fare trekking sui monti e nelle gole, visitare siti archeologici, monasteri e musei. L'anno scorso avevamo visitato la parte Ovest, quest'anno la parte Centro-Est dove sono situati i siti minoici più importanti. E' un piccolo diario di viaggio che può essere utile per chi ha intenzione di passarci qualche giorno di vacanza e credetemi è un'isola meravigliosa che vale la pena di visitare.
Venerdì – Partiti alle 6.35 da Bologna con un volo Ryanair siamo atterrati a Chania alle 9.45. Abbiamo perso un po’ di tempo per avere la vettura a nolo, però considerato il prezzo (100.00 €), ne è valsa la pena, tra l’altro ci hanno assegnato una Kia Venga, auto di categoria superiore a quella prenotata. Alle 11, con vento forte, nuvole e freddo, siamo partiti alla volta di Réthimno. Prima della città abbiamo fatto sosta alla taverna La Playa, sulla spiaggia di Georgioupoli, dal nostro simpatico amico Odyssea, conosciuto nella precedente visita a Creta, ci aveva accolto con la frase “ italiani? Una faza, una raza” e giù una risata. Dopo l’insalata greca e qualche foto alla bella chiesa che si trova alla destra della strada nei pressi del Petres Bridge, abbiamo proseguito per Réthimno e Stavromenos, dove abbiamo voltato a destra per il Moni Arkadi, non senza difficoltà, visto la mancanza di cartelli indicatori sulla litoranea N90 o E75. Il Monastero vale la deviazione anche solo per la facciata rinascimentale della chiesa. Ritornati sulla litoranea abbiamo proseguito in direzione Est per Iraklio. Arrivati nella città ci siamo recati a Knosso per cercare alloggio, ma non trovatolo siamo tornati indietro verso il centro della città. Sulla stessa strada abbiamo trovato l’ Hotel Athinaikon, discreto e ad un prezzo ragionevole. La sera, dopo un giro in centro a piedi, con visita alla fontana Morosini, alla chiesa di San Marco e al colonnato veneziano, abbiamo mangiato sovlaki e patatine in una rosticceria.
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L'alba dall'aereo. |
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Moni Arkadi. |
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Sabato – Colazione in hotel. Alla mattina presto abbiamo visitato il sito di Knosso godendo di un po’ di tranquillità perché a quell’ora eravamo pochi, ma quando siamo usciti, verso le 10.30, l’entrata era colma di visitatori. A me il sito è piaciuto, anche se i rifacimenti possono sembrare esagerati, ma almeno si ha un'idea più precisa del famoso "labirinto". Ritornati a Iraklio abbiamo preso la N90 a destra verso Malia e dopo la visita del sito abbiamo continuato per il piccolo e simpatico paesino di Sissi, dove abbiamo pranzato e fatto un giro sul lungomare. Tornati leggermente indietro verso Malia, siamo saliti, tramite una bella strada panoramica, sull’altopiano di Lassithi, facendo una breve sosta a Krasi dove c’è un platano gigantesco, infatti la sua radice ha una circonferenza di 22 metri ed è il più grande e antico di Creta. Dopo aver fotografato i pochi molini a vento rimasti sull’altopiano, che servono per pompare l’acqua in superficie per irrigare i campi, siamo ripartiti e aggirandolo a Sud ci siamo indirizzati alla volta di Kritsa, dove siamo arrivati percorrendo una strada panoramica immersa fra gli ulivi e una strada sterrata secondaria, ma con cartelli indicatori. Preso alloggio presso l'ottimo Argyro rent rooms, dove la gentile proprietaria ci ha preparato anche la cena, invitandoci in cucina per farci vedere e scegliere le pietanze. Mangiato la Moussakà, melanzane e fagioli, mentre l’Anna si è fatta cuocere un po’ di riso. La sera piccolo giro in paese.
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La Sala del Trono a Knosso. |
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I mulini a vento sull'altopiano di Lassithi. |
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Domenica – Colazione all’Argyro. Oggi il tempo è in netto miglioramento e subito fuori il paese abbiamo visitato il sito dell'antica città di Lato e la bella chiesa di Panagia Kera, poi siamo scesi verso Agios Nikolaos, l’abbiamo attraversata e continuato in direzione di Plaka superando anche Elounda. A Plaka, di fronte all’isola di Spinalonga, abbiamo fatto picnic sul mare e visitato il paesino. Ritornati sulla E75 abbiamo continuato verso Est per andare a visitare il sito di Gournia, ma essendo l’ora di chiusura (le 15) non ci hanno fatto entrare, l’abbiamo visto un po’ da fuori. Ripreso la strada per Sitia abbiamo deviato per Mochlos, piccolo paesino di pescatori in riva al mare, da dove siamo ripartiti quasi subito. In seguito abbiamo fatto una piccola sosta in località Hamézi per fotografare i resti di un mulino a vento e poi siamo giunti a Sitia. Qui abbiamo pernottato 4 km fuori dalla città, all’Odyssee, in località Agia Fotia. Bellissimo apartements e rooms, gestito da una simpatica coppia francese e molto adatto ad una sosta prolungata in quanto c’è anche una piccola piscina e un bel giardino. La sera, alla ricerca di un ristorante dove non ci fossero fumatori, infatti a Creta non c’è il divieto di fumare nei locali, siamo finiti al piccolo porticciolo e dopo cena, insalata e grigliata mista, abbiamo fatto un giretto nei vicoli adiacenti.
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Una delle innumerevoli chiesette sparse in mezzo agli uliveti. |
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L'isola di Spinalonga. |
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Lunedì – Dopo la prima colazione, che ci è stata servita in giardino,ci siamo avviati sulla strada lungo la costa, abbiamo effettuato una deviazione verso il Monastero di Toplou, di cui si può visitare solo la chiesa e il museo e quindi siamo scesi alla spiaggia di Vai dove c’è il palmeto autoctono più grande d’Europa. Ripresa la strada e superato Palékastro abbiamo continuato in direzione S-E per Zakros. Prima del paese, pranzo al sacco in posizione panoramica sul Mar Libico e poi discesa a Kato Zakros. Questo paesino, se così si può chiamare, è veramente mini. Quattro case, altrettante taverne e rooms. Dopo la vista sul palazzo minoico da fuori la recinzione, abbiamo continuato la camminata fino ad inoltrarci per un tratto nella Gola dei Morti, poi siamo tornati indietro. Ci siamo rinfrescati con un gelato e abbiamo ripreso l’auto. Ritornati a Zakros abbiamo deviato a sinistra per Xérokambos e da qui con una nuova strada panoramica a tornanti e solitaria fra i monti, abbiamo raggiunto Ziros e successivamente Handras. Qui abbiamo visitato i resti-ruderi del villaggio veneziano di Voila e successivamente quelli restaurati di Etia, poco lontano. Era ora di pernottare e siamo scesi a Makrigialos, trovando posto all’Oasis rent rooms (scarso e caro). La cena l’abbiamo fatta al piccolo porto, da Minas, dove abbiamo assaggiato i Cretan Pie, panzerotti ripieni di formaggio cretese fritti e serviti con miele. Solito giretto per i viottoli del paese e poi a letto.
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Spiaggia e palmeto di Vai. |
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La Gola dei Morti. |
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Martedì- Partiti di buon’ora, senza fare colazione, abbiamo continuato il nostro periplo della parte Est dell’isola sapendo che ci aspettava una lunga trasferta fino al sito di Gortina. Arrivati a Mirtos ci siamo fermati per un breakfast scoprendo un paesino molto carino e con alcuni angolini caratteristici. Con sommo piacere abbiamo fatto colazione sul mare in un bar gestito da una signora italiana. Risaliti in auto, abbiamo ripreso la strada e dopo aver sfiorato i monti Dikti siamo scesi nella piana di Messara avendo alla nostra sinistra i monti Asteroussia. Dopo la visita ai monumenti più importanti del sito di Gortina fra cui la chiesa di San Tito, l’ Odéion e le Tavole delle leggi di Gortina, abbiamo visto anche il platano di Zeus, chiamato così perché sembra che sotto le sue fronde, quel grande amatore di Zeus, abbia sedotto la giovane Europa, e qui sarebbero stati concepiti Minosse e i suoi fratelli. Di seguito abbiamo pranzato al sacco nell’uliveto adiacente al sito, sentendoci molto piccoli al confronto di così grosse piante. Poi abbiamo puntato verso Matala, non prima di aver fatto una lieve deviazione per visitare il Monastero di Kalyviani, grande complesso gestito da suore. A Matala, patria degli hippy negli anni 60/70, il nostro istinto ci ha fatto scegliere la pensione Romantika e ne siamo rimasti molto soddisfatti. Una grande camera, un bel bagno, una gentile e arzilla nonnina che ci ha accolto e tutto a dieci minuti di cammino dal paese. Verso le 18.30 ci siamo recati sulla spiaggia per il rito del tramonto, molto suggestivo e poi cena alla taverna Scala, l’ultima a sinistra, da dove si gode una bella vista su tutta la baia. Abbiamo assaggiato il polipo in insalata e alla griglia.
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Chiesa di San Tito a Festo. |
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Tramonto a Matala. |
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Mercoledì– Dopo aver fatto colazione alla pensione, siamo partiti per il sito di Festo, che abbiamo potuto visitare in tutta tranquillità, data l’ora (8.30). A poca distanza (3 km) c’è anche il sito di Agia Triada, ma vi abbiamo dato una occhiata solo dall’esterno. Siamo ridiscesi verso Matala, ma prima di giungervi abbiamo deviato per Sivas da dove abbiamo raggiunto il Monastero di Odigitrias. Bellissimo monastero fortezza gestito da pochi monaci che ti permettono di fotografare tutto e dove ci sono anche due ambienti, molto spartani, adibiti a museo di attrezzi della vita contadina. C’è un frantoio, un telaio, un torchio e molti altri oggetti ormai soppiantati da attrezzi più moderni. Mentre stavamo uscendo un monaco ci ha offerto da bere e dei dolcetti e visto che è stato tutto gratis abbiamo fatto una offerta e acquistato un paio di prodotti di loro produzione. Dal parcheggio del Monastero abbiamo imboccato la strada sterrata per le gole di Matsalo. Sono 6+6 km di strada infame in mezzo a terra desertica e qualche pecora, ma con dei panorami mozzafiato sul golfo di Messara e con un paio di bivi, segnati così,così. Per fortuna abbiamo incontrato dei pastori, col solito pick up, è il mezzo più idoneo per quei luoghi, che gentilmente e senza che noi avessimo chiesto nulla si sono fermati e ci hanno indicato la strada per le gole, loro parlando in greco e noi in italiano, ma evidentemente ci siamo capiti perché siamo arrivati all’inizio delle gole dove c’è una delle tante chiesette. Siamo scesi alle gole per qualche foto e abbiamo incrociato una giovane coppia, a cui, sulla via del ritorno, abbiamo dato un passaggio perché avevano l’auto al monastero e quindi dovevano fare ancora un tot di strada. Dopo aver ridotto l’auto ad un cumulo di polvere rossa siamo ritornati a Sivas, dove, all’ombra del solito grosso albero al centro della piazzetta abbiamo pranzato. Erano quasi le 15, ma a Creta si mangia a tutte le ore, le taverne sono sempre aperte. Di ritorno verso Matala abbiamo fatto una puntatina alla spiaggia di Kommos sul golfo di Messara, dove abbiamo sostato sulle dune godendo della vista di tutto il golfo, i monti Psiloritis e il tratto di costa che va verso Ovest. La sera, dopo un altro tramonto, meglio di quello precedente, abbiamo cenato da Giannis, al centro di Matala, con insalata verde, sarde alla griglia e yemistà (pomodori e peperoni ripieni di riso e cotti al forno) quindi siamo ritornati alla pensione. Naturalmente dopo ogni pasto non poteva mancare un bicchierino di Raki, la buonissima grappa locale, forte e secca. A volte offerta dai ristoratori insieme al dolce.
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La piana di Messara. |
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Il bellissimo Moni Odigitrias. |
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Giovedì - Inizia la fase di avvicinamento a Chania per il volo del giorno dopo. Partiti da Matala verso Agia Galini, abbiamo subito fatto una piccola deviazione verso Vori, piccolo paese con parecchi portali antichi e scolpiti. Poi ripresa la strada principale abbiamo attraversato l’isola da Sud a Nord sfiorando il Monte Kedros. Giunti sulla costa abbiamo pranzato al sacco sul mare e ci siamo diretti a Chania, dove come l’anno scorso abbiamo alloggiato all’hotel Kriti, discreto albergo ad un prezzo ragionevole. Verso sera passeggiata al porto veneziano, puntata al mercato coperto e cena con spaghetti al pesce e una insalatina al ristorante Veneto.
Venerdì – Prima colazione alle 7.30 in Hotel e dopo aver consegnato l’auto, volo Ryanair delle 10.30 per Bologna.
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Il faro del porto di Chania. |
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La penisola dell' Akrotiri dopo il decollo. |
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1 commento:
Anche l'estero...intanto mi faccio gli occhi e l'animo con tuo racconti sempre fantastici!!!!Complimenti a te e ad Anna!!!!Domenica vado a Fiumicello e faccio il crinale fino al Corsoio poi scendo sul Pozzone e poi giù di nuovo!!!!Come si mangia in quel di Fiumicello?????
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