19 giugno 2011
Lunga e classica escursione ad anello nella Valle del Savio percorsa insieme agli amici del CAI di Faenza. E’ una camminata che unisce alle bellezze naturali, tra le quali il pianoro di Nasseto, la formazione marnoso-arenacea e l’area wilderness del Fosso del Capanno, un valore storico, in quanto nel tratto che va dal Passo Serra alle Gualchiere, si ricalca la mulattiera che ha un grande passato: era l’antica via di comunicazione tra Romagna e Toscana, tra Savio e Tevere, percorsa da viandanti, carbonai, pastori e pellegrini, conduceva anche a La Verna, ma soprattutto portava a Roma. Dopo Bagno di Romagna, sulla vecchia statale che porta a Verghereto, si oltrepassa il bivio per il Passo dei Mandrioli, si prosegue per circa 400 metri e si parcheggia sulla destra, nei pressi della strada che scende alle Gualchiere. Si ritorna indietro e si sale per la strada che porta ai Mandrioli, dopo la prima curva a sinistra e prima di un ponticello, sulla destra inizia il sentiero. Si percorrono i sentieri CAI n° 185-201-00-177-181 ed è utile la carta dei sentieri n° 19 “Comune di Bagno di Romagna” della IGA cartografia.
Si ringrazia l’Istituto Geografico Adriatico di Longiano (FC) per avermi permesso di riprodurre la carta n° 19 “Comune di Bagno di Romagna”
Toponimi | Posizione | Quote | Tempo | Km. |
Parcheggio | 43°49’16”N-11°57’29”E | 517 | 0,00 | 0,0 |
Inizio sentiero 185 | 43°40’23”N-11°57’12”E | 523 | 0,10 | 0,7 |
Ca’ Becca | 43°49’13”N-11°56’02”E | 777 | 1,00 | 2,9 |
Innesto su sentiero 201 | 43°49’16”N-11°54’50”E | 1024 | 1,50 | 5,1 |
Bivio x Cima Termine | 43°49’11”N-11°54’42”E | 1008 | 1,55 | 5,4 |
Innesto su sentiero 00 | 43°48’48”N-11°54’37”E | 1221 | 2,30 | 6,3 |
Strada statale | 43°47’49”N-11°54’38”E | 1146 | 3,20 | 8,5 |
Passo dei Mandrioli | 43°47’51”N-11°54’53”E | 1173 | 3,25 | 8,9 |
Bivio x Passo Serra | 43°47’15”N-11°56’50”E | 1092 | 4,20 | 12,3 |
Passo Serra | 43°47’19”N-11°56’56”E | 1148 | 4,25 | 12,6 |
Nasseto | 43°48’14”N-11°56’55”E | 898 | 5,15 | 14,8 |
Le Gualchiere | 43°49’13”N-11°57’28”E | 513 | 6,20 | 17,8 |
Tempo: ore 6,20 + le soste |
Dislivello: m 1000 circa |
Lunghezza: km. 17,8 |
Maestà eretta in memoria. Tratto di sentiero in mezzo alle ginestre. L’edificio di Ca’ Becca. Nel buio della pineta. Lucertola al sole. Una veduta del pianoro di Nasseto e del boscoso trapezio del Monte Zuccherodante, dove si transiterà in seguito. Il sentiero 185 finisce e ci si incammina sul 201, stradello sterrato, in prossimità del Poggiaccio. Poco dopo si lascia lo stradello, che prosegue verso il Nocicchio, per andare a destra. Una breve ma ripida salita porta al bivio con il Sentiero “00”. Si va a sinistra, sullo stesso, verso Cima del Termine.Lunghi faggi che sembrano toccare il cielo. Dopo essere saliti sul Poggio Lombardona si scende alla SS 71, che presa a sinistra porta al … Passo dei Mandrioli, dove si ritrova il sentiero.Si cammina sul crinale spartiacque fino al bivio con il Passo Serra, che si raggiunge voltando a sinistra. Il più vecchio dei tanti cartelli che sono al Passo Serra. Di qui passava l’antica Via Romea.
La Via Romea dell’ Alpe di Serra è stata per secoli la strada dei pellegrini che si recavano a Roma, soprattutto quelli di origine germanica e dell’Europa orientale. Aveva inizio alle Foci dell’Elba, in Germania e attraverso il Veneto e la Toscana si congiungeva alla Cassia presso Montefiascone e raggiungeva Roma. La percorsero pellegrini, ma anche mercanti e viaggiatori fino alla fine del XIV secolo, quando con la crescita di Firenze, l’asse principale delle comunicazioni si spostò verso ovest. |
Si scende dall’Alpe di Serra percorrendo i ripidi tornanti della Morte del Prete calpestando le pietre messe in coltello della vecchia mulattiera e, fuori dal bosco, ci si trova proiettati sulle bianche rocce marnoso-arenacee tormentate dall’erosione. E’ un paesaggio davvero lunare, vera attrattiva naturale di questa escursione. Sullo sfondo il prato e la casa di Nasseto. Prima di arrivare alla casa si segue un bellissimo vialetto di aceri, cerri e carpini.La messa in sicurezza della casa di Nasseto. Il sentiero scende tortuoso su un costone di galestro, alla sinistra della casa, ed è una vera tortura per i piedi.
La casa di Nasseto è stata abbandonata nel 1967 da Giuseppe Bigiarini. Nel ‘500 vi è documentata un’osteria, indice dell’alta frequentazione della strada. |
Il borgo delle Gualchiere costituiva una sorta d’insediamento capace di sfruttare le risorse del territorio: l’acqua forniva l’energia sufficiente a far muovere le macine del mulino, quelle della gualchiera per follare e tingere la lana e una sega ad acqua che serviva per tagliare il legname. Il mulino e la gualchiera sono documentati dal 1545, anno in cui la famiglia Balassini l’ottenne in fitto perpetuo dal Comune di Bagno di Romagna. Dal 1585 è documentata anche una fornace. |
1 commento:
Belle foto e bella descrizione.Non conosco molto la zona, ho fatto in passato diverse ecursioni ma nella parte alta:Ho percorso; dal Muraglione FINO AI Mandrioli, sono rimasto incantato dalla bellezza della foresta.
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