sabato 20 ottobre 2012

All’Eremo di Gamogna

10 ottobre 2012

Un doppio anello nella zona dell’ Eremo di Gamogna, sull’ Appennino Faentino. L’Eremo fu fondato da San Pier Damiani nel 1053 e chiuso nel 1532, diventando solo chiesa parrocchiale. Dopo l’ultimo restauro del 1957, iniziò il degrado degli anni ‘60 e ‘70, fermato solo  nel 1991 da Don Antonio Samorì. Dopo aver ristrutturato Trebbana insieme a parecchi volontari mise mano al restauro globale dell’Eremo di Gamogna, facendolo rinascere a nuova vita. Attualmente l’Eremo è occupato dalla comunità religiosa delle Fraternità Monastiche di Gerusalemme. Non è una escursione molto lunga, si può fare anche in una mezza giornata, però la si può gustare meglio prendendosi più tempo. A Gamogna ci si  può arrivare da diverse parti; da Marradi, da Ponte della Valle via Lutirano e dal Passo dell’ Eremo, che è situato sulla strada Marradi-S.Benedetto in Alpe. Noi siamo partiti dal Passo dell’Eremo, però invece di prendere lo stradello principale (da cui siamo ritornati), siamo saliti sul crinalino a sinistra, sentiero 521b, diretti verso il Poggio Canove. Giunti nei pressi del Monte di Gamogna,la vetta viene aggirata a sinistra fino ad un cancello, a destra, che si oltrepassa e proseguendo si rimane sotto il Monte stesso. Al primo bivio si scende a destra, giungendo in breve sul sentiero 521 che viene diretto dal Passo. Si va a sinistra e si arriva subito a Gamogna. Dall’Eremo si prosegue  passando di fianco alla fontana e al cimitero, lasciando perdere la deviazione per il Ponte della Valle. Dopo una salitella cementata, il sentiero si appiana e si devia a sinistra, indicazione “maneggio”. Volendo si può anche proseguire e deviare in seguito prima del bivio per il Monte Cavallara. Comunque noi abbiamo girato all’indicazione maneggio e  fatti pochi metri di nuovo a sinistra in salita su crinale di arenaria.  Si cammina su un aereo  crinale di arenaria consumata dal vento e dalle piogge,  con cocuzzoli che rassomigliano a denti di una sega, forse da qui il toponimo “segaccia”, e giunti  al bivio, dove abbiamo già deviato poco tempo prima, si volta, si raggiunge il sentiero 521 e si va a destra sulla via del ritorno verso il Passo dell’Eremo.La carta escursionistica per questo itinerario è Appennino Faentino n°15 della Regione Emilia-Romagna e CAI.
BMPEstratto della Carta N° 8 Alto Appennino Faentino-Cai e Regione Emilia-Romagna.


Toponimo
Posizione
Quota
Tempo
Km.
Passo dell’ Eremo-521b
N44 01 42   E11 38 40
920
0.00
0.00
Cancello, a dx
N44 02 29   E11 38 34
933
0.50
1.90
Bivio- a dx
N44 02 34   E11 38 51
892
1.05
2.50
Cappella- 521
N44 02 25   E11 39 07
807
1.25
3.20
Eremo
N44 02 25   E11 39 12
792
1.40
3.70
Dev. a sx, maneggio
N44 03 12   E11 39 15
785
2.10
5.80
Inn.su 521b, a sx
N44 03 16   E11 39 12
792
2.15
5.90
Bivio x cappella
N44 02 34   E11 38 51
889
3.00
7.50
Auto
N44 01 42   E11 38 40
920
4.15
10.8
Tempo         ore 4.15 + le soste
Dislivello      m. 600 circa
Lunghezza   Km. 10.800
TRACCIA PER GPS

Famigliola Armillariella mellea (Famigliole) Clavaria  Clavaria(Manina)
Cancello Cancello, da passare e richiudere. Bosco Il bosco di querce e castagni, nel tratto di collegamento fra il 521b e il 521
Eremo di Gamogna L’Eremo dall’alto. CappellaPrima dell’Eremo si passa dalla Cappella dedicata a Padre Badiali.
MeridianaL’orologio a sole “equatoriale situato alle spalle della chiesa. Abside e Monte  Sullo sfondo il Monte di Gamogna.
Eremo La facciata della Chiesa e dell’Eremo. Chiostro  Il chiostro interno.
Entrata Portale e campana. Cimitero Il cimitero di Gamogna e di fianco la lapide a ricordo dei partigiani Neri e Bellenghi.
bivio Dallo stradello si devia a sx, indicazione “maneggio” Crinale Giunti sul sentiero si sale sul crinalino a sx.
La Segaccia Il crinale detto “la "segaccia”. Val del Calvo  Il Monte Val del Calvo.
Castagno Albero di castagno. Russula  Russule

1 commento:

Giuliano ha detto...

Posti meravigliosi e come al solito descritti con accurata precisione e passione grazie Roberto

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