lunedì 6 maggio 2013

Gioielli in Val Marecchia


Ogni tanto andiamo a fare un giretto in auto e la Val Marecchia è una di quelle zone che si presta molto perché vi sono svariate emergenze storico-naturalistiche che ogni tanto fa piacere rivedere. E così arrivati sulla marecchiese abbiamo gironzolato da una parte all’altra senza un itinerario ben  preciso, ammirando alcuni dei suoi gioielli.
PETRELLA  GUIDI
Prendendo a prestito il nome dal suo Signore, Guido Tiberti da Petrella, da cui Petrella Guidi appunto Petrella di Guido, ha una lunga storia che lo precede, arrivando fino agli insediamenti dei coloni romani nelle campagne intorno alla rupe. La prima testimonianza dell’esistenza del castello risale al 1125, ma la bolla papale che porta questa data lascia intuire che ne sorgesse già uno più antico. Ne sono la riprova le molte stratificazioni edilizie. Petrella comunquemura del castello resta legata a Guido che, come altri signori del tempo e come alcuni storici amano raccontare, non disdegnava le ruberie e gli assalti. E’ rimasta nella storia popolare la rapina da esso compiuta ai danni di Lodovico di Savoia, mentre questi si recava presso la Curia romana. Guido parteggiava per i Chiesa e torre guelfi e le sue azioni piratesche rientravano nel disegno perverso delle ritorsioni fra opposte frazioni. Egli si era comunque conquistato la benevolenza di Papa Bonifacio VIII, grazie al quale divenne anche castellano di San Leo. Dopo la morte di Guido, Petrella passò ai Faggiolani, divenendo uno dei loroporta del castello 24 castelli. Ciò fino alla pace di Sarzana e alla conquista da parte del Cardinale Albornoz, che li privò di  quasi tutti i loro possedimenti. Dopo il 1363 non tornò più alla famiglia Tiberti, che si disperse in seguito a infelici vicende lontano dalla sua terra d’origine. A essi restò il solo predicato di Petrella con il significato di cognome tramandato di padre in figlio. Per un periodo il castello fu di  pertinenza della Chiesa. Più tardi gli Oliva, signori di stemmi Antico,approfittando del momento di isolamento politico dei Malatesta che vi dimorarono per un certo tempo, lo occuparono, impadronendosene poi con una doppia investitura papale. Di questi, così come dei Malatesta e della Santa Sede, restano scolpiti nella pietra i simboli del potere.Si leggono nei tre stemmi addossati uno accanto sopra la porta del Castello. (Notizie tratte da “I sentieri magici della Valmarecchia” di R.Giannini e T.Mosconi – TCI)
ricordiBianchi riquadro di marmo ricordano Federico Fellini e Giulietta Masina. scultura   Scultura nella rocca.



torre La torre. porta della rocca   Porta di entrata alla rocca.
angolo Angolo fiorito. Petrella Case fuori e dentro le mura.

ARA  SACRIFICALE DI TORRICELLA
L’Ara sacrificale è un gigantesco masso di arenaria nascosto nella boscaglia a pochi metri dal paese di Torricella. Secondo alcuni storici locali è stato scavato dalle mani dei primitivi abitatori di queste terre e sembra che servisse come altare dove venivano praticati dei sacrifici, probabilmente di animali.
Ara sacrificale Ara sacrificale Ara sacrificale   Ara sacrificale
Maioletto e San Leo Le rupi di Maioletto e San Leo viste dall’ Ara sacrificale. Capriolo   Capriolo
CHIESA DI PONTE A MESSA
Pieve romanica dedicata a San Pietro in Messa, sorta alla fine del XII secolo ad opera di maestranze lombarde su commissione della nobiltà locale. La fortuna della Pieve, importante punto d'aggregazione per la popolazione del luogo, terminò però in breve tempo e già nel '500 risultava essere decaduta come centro religioso ed economico della zona. Questa antica pieve oggi è tornata alla sua antica bellezza. L'interno della chiesa si presenta diviso in tre navate da pilastri mentre la facciata è adornata da fasce, cordoli e cornici in pietra. Si trova all’inizio della strada per Casteldelci. Fonte:www.lavalmarecchia.it
Pieve di Ponte a Messa Facciata della Pieve. Pieve di Ponte a Messa   Particolare

3 commenti:

barba ha detto...

Ciao Roberto!
Bella questa tua uscita in Val Marecchia, hai visitato proprio dei bellissimi posti. Quante volte sarei voluto andare a Petrella Guidi, magnifica anche l'ara sacrificale... non la conoscevo.
A presto!

roberto ha detto...

x Barba
La Val Marecchia è uno scrigno pieno di tesori. Non hai che l'imbarazzo della scelta.

Ambra ha detto...

Bellissimi posti, si vede che c'è amore.
Trasmette sensazioni di pace.

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