Dal massiccio del Monte Fumaiolo e dai suoi dintorni nascono diversi fiumi, come già detto in questa escursione. Ora dopo Savio e Tevere abbiamo fatto una camminata per raggiungere la Sorgente del fiume Marecchia, che si trovano alle pendici del Monte della Zucca, a circa 930 metri di altitudine, in mezzo ad una folta faggeta. Prima di sfociare nel mare Adriatico, nei pressi di Rimini, il Marecchia percorre circa 70 km di territorio dando il nome alla valle dove scorre (Valmarecchia). Abbiamo approfittato di questa escursione, anche per andare a ripercorrere un tratto del Sentiero "00", già percorso durante la stesura della guida, ma che sapevamo variato sul territorio. Si parte dalle Balze dove ci si incammina sulla strada che scende a Pratieghi. Fatti pochi metri si prende a destra il sentiero "00" che, parallelo alla strada, ripercorre la vecchia strada romana. Al ritorno sulla strada asfaltata bisogna girare di netto a destra sul sentiero...
119, in discesa e, prima su prati, poi su vialetti, si perviene a Colorio nei pressi di una antica Maestà. Chi vuole vedere la piccola chiesetta deve fare un centinaio di metri a destra. Ritornati al pilastrino si segue la strada e alla prima curva si va a destra su bella carrareccia, sentiero 119c. In leggera salita il sentiero prosegue all'ombra di un bel vialetto, poi si esce allo scoperto quando iniziano i calanchi di arenaria arrotondati dalle intemperie. Si giunge ad primo bivio dove si va a sinistra e dopo cinque minuti si arriva un secondo bivio, dove si incrocia il Sentiero "00" che scende dal Monte della Zucca e prosegue a sinistra verso il Poggio dei Tre Vescovi. Per le sorgenti si prosegue dritto e facendo un po' di gimkana fra gli alberi di un rimboschimento della forestale si arriva a guadare il Marecchia (oggi secco), per poi proseguire sulla destra idrografica fino alla vicina sorgente. E' un bel luogo, completamente all'ombra e munito anche di un tavolo. Dopo essere ritornati all'ultimo bivio si va a destra sul sentiero "00" e, cavalcando piccole collinette di arenaria dall'aspetto lunare, si giunge ad un campo che bisogna attraversare dritto per dritto, fino ad un secondo campo, dove si va a sinistra in direzione di una grossa quercia isolata. Alla quercia si va a destra e subito si trova la strada asfaltata che proviene dalle Balze. Si segue la strada a destra per circa trecento metri, poi subito dopo un guard rail, a sinistra parte una carrareccia che in salita porta sul crinale nei pressi del Poggio dei tre Vescovi.Il toponimo sembra che derivi dal fatto che qui si incontravano tre diocesi. Si va a sinistra,aggirando il Poggio, fino ad un cancello, segnalato bene, che è da oltrepassare per immettersi, ad un bivio, su un vialetto che va seguito a sinistra in direzione delle Balze. Alla fine del vialetto si perviene, ancora una volta, alla strada asfaltata, sulla quale è possibile camminare per ritornare al paese. Tutta la zona è stata recentemente risegnata e tabellata molto bene dall'associazione Fumaiolo Sentieri, che ha fatto un ottimo lavoro e quindi il percorso non presenta nessuna difficoltà.
Toponimo
|
Posizione
|
Quota
|
Tempo
|
Km.
|
Balze – “00” |
N43 46 31 E12 05 19
|
1058
|
0.00
|
0.000
|
Dev. a dx - 119
|
N43 46 01 E12 05 38
|
1005
|
0.20
|
1.100
|
Colorio |
N43 45 13 E12 05 03
|
799
|
1.00
|
3.200
|
Chiesa - dietrofront
|
797
|
----
|
----
| |
Dev. a dx – 119c
|
N43 45 11 E12 05 08
|
807
|
1.10
|
3.700
|
1° Bivio “00” a sx
|
N43 44 53 E12 05 15
|
896
|
1.40
|
4.900
|
2° bivio “00”- dritto
|
N43 44 51 E12 05 16
|
904
|
1.45
|
5.100
|
Sorg. Marecchia-dietrofront
|
N43 44 38 E12 05 07
|
930
|
2.00
|
5.600
|
Bivio “00” – a dx
|
N43 44 51 E12 05 16
|
904
|
----
|
-----
|
Strada Sp 67 – a dx
|
N43 44 55 E12 05 52
|
969
|
2.50
|
7.200
|
Dev. a sx-“00”
|
N43 44 49 E12 05 55
|
953
|
2.55
|
7.500
|
Cancello
|
N43 45 11 E12 06 36
|
1088
|
3.30
|
8.900
|
Strada Sp 67
|
N43 45 52 E12 05 50
|
1009
|
4.00
|
10.60
|
Auto
|
N43 46 31 E12 05 19
|
1058
|
4.30
|
12.10
|
Tempo ore 4.30 + le soste |
Dislivello m. 500 circa |
Lunghezza Km. 12.100 |
TRACCIA PER GPS |
Estratto della nuova carta "Monte Fumaiolo e Monte Comero" dell' Istituto Geografico Adriatico di Longiano-FC
3 commenti:
Ciao Roberto. Bell'itinerario, è sempre molto bello camminare attraverso i calanchi.
In futuro avevo in mente di raggiungere la sorgente del Marecchia da sud, passando per il Passo di Viamaggio.
A presto.
Bellissima escursione!
Buona serata Roberto.
Scrivo questo commento a mezzanotte, tra la domenica 20 ottobre e il lunedì 21, a casa, appena ritornato dal dopo escursione. Partiti dalle Balze verso mezzogiorno, con il sole alto nel cielo, senza guardare le previsioni. Tutto promette bene. La prima parte del percorso è in leggera discesa e il terreno è abbastanza asciutto. Proseguiamo su viali alberati ricchi di prugnoli selvatici, con frutti così grossi e attraenti che ci hanno subito colpito. Sapendo che sono ricchi di vitamina C ne abbiamo approfittato nonostante il loro gusto asprigno. Poco dopo abbiamo trovato delle perine mature, così piccole che io non vedevo dalla mia infanzia. Poi gli alberelli hanno lasciato il posto ai rovi che mi hanno permesso di fare una gustosa scorpacciata di more. Avevamo programmato una merenda alla chiesetta di Colorio, ma ormai sazi, ci siamo limitati a bere e mangiare qualche frutta secca. Poi il tempo è cambiato e sono arrivati nuvoloni neri che hanno coperto le Balze e tutta la parte alta: solo la valle è rimasta nel sole. Sul percorso per raggiungere la sorgente del Marecchia abbiamo trovato un terreno più melmoso, ma nulla in confronto all'ultima parte del tragitto. Alla fonte c'è una lapide e poco sotto una piccola pozzanghera sta a indicare che quelle sono le prime gocce d'acqua del Marecchia. Ritornando a casa, con l'auto, ad alcuni km di distanza, abbiamo notato come il letto del fiume fosse già diventato incredibilmente largo... Dopo le sorgenti, prima si ritorna sui propri passi, poi si svolta a destra e si attraversa uno strano paesaggio dall'aspetto lunare, formato da collinette semi-desertiche. Ciò che rende ancora più suggestivo il momento sono le condizioni del tempo: un vento gelido che spazza le collinette e delle nuvole ballerine che nascondono la parte alta delle Balze. Salendo, il terreno diventa sempre più fangoso e il passaggio recente di qualche mandria non favorisce la situazione. L'andatura viene molto rallentata, alla ricerca continua di una porzione di terreno più solida per appoggiare il piede. Finalmente raggiungiamo le nuvole, che sono molto basse, ma la temperatura è stranamente quasi tiepidina, al confronto di quella gelida delle collinette sferzate dal vento. L'unico problema in quest'ultima parte è ancora il terreno bagnato dove ci si sprofonda, anche nei viali. Verso le 18 siamo arrivati sani e salvi alla meta (il parcheggio), contenti di aver raggiunto l'obiettivo e superato ogni difficoltà con il sorriso e (quasi) pronti per la prossima escursione. Poi, ritornando siamo passati da Pennabilli ci siamo fermati in un'enoteca-osteria dove abbiamo passato piacevolmente la serata in compagnia.
Grazie Roberto, che con il tuo itinerario ci hai permesso di vivere un'altra bella esperienza.
Posta un commento