giovedì 30 luglio 2009

Anello della Valle del Torrente Oia

Nel versante toscano del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi


Lunedì 27 luglio le nostre tracce in appennino ci hanno portato nel versante casentinese del parco. Infatti l'escursione inizia da Ponte Biforco; piccolo agglomerato di case a cavallo del torrente Oia un paio di km prima di arrivare a Stia, scendendo dal Passo della Calla.

Ponte Biforco

Vecchie macine.

Nicchia con Madonna.

Il sentiero CAI 86 inizia poco prima del torrente, sulla destra. Alt. m 532.

Cartello indicativo.

All'inzio del percorso c'è un rapace che volteggia sopra di noi. Che sia un'aquila?

Piccolo cespuglio di Lavanda.

Dopo essere sbucati sulla strada sterrata proveniente dalla Chiesa di Gaviserri, se ne percorre un pezzo e passata la prima casa (Le Prata sulla carta) a sinistra, si volta a sinistra su uno stradello leggermente in discesa che poco dopo è chiuso da una sbarra. Si comincia a scendere verso il torrente.

A lato del sentiero c'è Cà Campati. In basso a destra nella foto si vede un capriolo che fugge dalla casa al nostro arrivo.

Cà Campati.
A destra in alto c'è la Casina.

Guado del Torrente Oia. Alt. m 642 - ore 1,0 - Km. 2,6

Il torrente.
Sassi rossi nel torrente. Dopo il guado si sale un po' e ci si innesta sul sentiero CAI 90 proveniente da Papiano, che si segue a destra. Alt. m 659 - ore 1,05

Centaurium erythraea.

Campanula

Il sentiero passa in mezzo ad un bel castagneto non più in produzione, dove vi sono anche alcuni alberi di grossa taglia.

Forma particolare di un ramo di castagno.

Dopo esserci immessi nel sentiero CAI 82 che proviene dalla Madonna di Montalto, arriviamo al ponticello sull'Oia. Alt. m 837 - ore 2,10 - Km. 5,1

Proseguendo si arriva alle Terre Rosse. Luogo dove è stato ucciso un partigiano.

Cascina Oia. Ci sono anche i tavoli per pic nic. Alt. m 959 - ore 2,35 - Km. 6,3

Ci sono le arnie.

Melanargia galathea.

Anche la Cascina dell'Oia è legata alla Resistenza.

Dopo la cascina, sempre seguendo il sentiero 82, c'è una bella salita che porta ad una sorgente e poi alla strada. La si attraversa e sempre in salita si giunge al piccolo rifugio Morgante e al Poggio omonimo. Alt. m 1149 - ore 3,15 - Km. 7,0

Interno della capanna.

Cirsio lanoso.

Dopo il Poggio Morgante si arriva di nuovo alla strada attraversata in precedenza e si va a destra verso quello che rimane del piccolo bivacco Giogarello.

Ed ecco Passo Giogarello. Si va a destra sul sentiero CAI 86 verso Monte Giogarello, Monte Tufone e Stia. Alt. m 1337 - ore3,50 - km.8,0


Crinale di Monte Falco e Falterona da Monte Giogarello.

Galeopsis tetrahit (canapa selvatica).

Sulla strada del ritorno c'è un ampio panorama sul Casentino e il Pratomagno. Poi si taglia un paio di volte la strada sterrata e si ritorna su di essa nei pressi di Cà Boschetti. C'è un'altra scorciatoia e infine si chiude il cerchio al bivio presso Cà Le Prata, dopo non resta che scendere a Ponte Biforco.

Un daino fugge spaventato...

poi si ferma a controllare.

Farfalla Podalirio.

Grazie all' Istituto Geografico Adriatico di Longiano (FC) per avermi permesso di riprodurre la carta n°20 delle Foreste Casentinesi.
Tempo: ore 5,30 + le soste
Dislivello: m 800 in salita e in discesa
Lunghezza: km. 13,8

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