Splendida passeggiata lunedì 1 febbraio sul crinale che porta a Poggio Incisa. Anche se alla fine è risultata un po' faticosa per via della neve, (una trentina di cm.), ne è valsa veramente la pena, perchè la panoramicità di questo giro insieme all'assenza di nebbia e nuvole dovute alla bufera della domenica, ha fatto si che la vista potesse spaziare fino ai rilievi marchigiani e al mare. L'escursione secondo me merita anche senza neve, bisogna fare un po' d'attenzione perche un pezzo è fuori dai soliti sentieri coi segnavia CAI. Il Fosso della Casella è un affluente del Savio e per raggiungerlo si può percorrere l' E 45 fino all'uscita per Quarto, poi sulla vecchia statale si va a sinistra verso Bagno di Romagna. Dopo poche centinaia di metri si scende a sinistra verso Selvapiana.
Parcheggiata l'auto sotto il viadotto della superstrada si attraversa il ponte. Alt. m 320
La vegetazione sulle rive del Savio è coperta dalla neve del giorno precedente.
Appena passato il ponte si gira a sinistra, cartelli indicatori per S.Stefano e Donicilio.
Si cammina lungo la strada.
Questi paesaggi tutti ammantati di bianco con il cielo sereno sono favolosi.
A questa casa, senza nome sulla carta topografica, si chiuderà l'anello a fine escursione.
La strada piano piano sale. Si comincia a vedere L' E 45 e i tunnel della galleria di Quarto.
Si arriva ad una Maestà, dove si segue la strada che va a destra.
Appena passata la curva si arriva alla Casella. Alt. m 380-ore 0,25
C'è anche l'aquila.
Un centinaio di metri dopo la Casella, si prende uno stradello, a destra, chiuso da una sbarra. Qui inizia il sentiero 149 del CAI. Oltre ai soliti segni biancorossi, ce ne sono anche dei giallo-azzurri. Subito sulla destra si trova Casanova. Alt. m 430-ore 0,45
Panorama sul Lago di Quarto.
Passata Casanova si lascia lo stradello per imboccare un sentiero a sinistra. Sulla destra si vede il Fosso della Casella e in alto il Poggio Ancisa dove si passerà in seguito.
Il Castellaccio. Alt. m 521-ore 1,15-km. 1,8
Interno della casa.
Lasciata la casa si prosegue in salita, ad un bivio si va a destra e si arriva ad una Maestà che rimane poco prima di una sella molto panoramica, a cavallo fra il Torrente Para e il Fosso della Casella.
Zoomata su Donicilio con La Rocchetta alle spalle.
Dopo un tratto nel bosco si sbuca su di un ampio prato che va attraversato in salita fino a ritrovare i segnavia sul limitare di esso. Si va a destra.
Un'occhiata alle spalle verso il Monte di Facciano.
"Tracce in appennino" sulla neve.
Si arriva alle case di Poggio Grosso dopo aver costeggiato un'altro bellissimo spazio aperto ricoperto di una soffice coltre bianca. Alt. m 700-ore 2,25-km 3,5
Forno di una delle case.
Vecchia finestra.
Poggio Grosso.
Valle del Savio, vista dal crinale antistante le case. Il sentiero prosegue tenendo sulla destra l'ultima casa e riprende a salire regolarmente, fino ad arrivare ad un punto panoramico (Alt. m 842-ore 3.05-km 4,5) eccezionale, da dove si può ammirare:
il Monte Fumaiolo,
la Valle del Para e il Monte Carpegna,
il Monte Perticara, il Pincio e tanti altri.
Zoomata sul Carpegna.
Dopo aver accontentato gli occhi si riprende a salire e dopo aver scavalcato una catena si arriva ad un bivio. Si va a destra. Alt. m 911-ore3,35-km 5,2
Nella pineta di Poggio Incisa si raggiunge la massima altitudine e si comincia a scendere. Dopo una ventina di minuti il sentiero presenta una curva a sinistra abbastanza stretta.(Alt. m 800 circa.) Ecco, in questo punto si lascia il percorso segnato per andare a destra su di un sentiero che porta ad un campo, qui giunti lo si costeggia a sinistra e si riprende a scendere su una traccia evidente ( l'abbiamo trovata con la neve, quindi..). Si incontrano altre tracce, ma bisogna tenere la più evidente, che dopo una ventina di minuti e un dislivello di 200 metri arriva ad un bivio.
Si tiene la destra, si aggira una collinetta e poco dopo si vede sulla sulla sinistra la casa Il Sorbo.
Si continua a scendere su sentiero a dir la verità un po' disagiato, però si può anche passare sul campo alla sinistra .
Alla fine del campo c'è un bel viale di cipressi che porta a Cà Tramonte. Alt. m 456-ore 4,25-km 7,3
Camino della casa vecchia.
La mangiatoia nella stalla. Alla sinistra della casa vecchia c'è uno stradello che scende ed arriva ad un campo che bisogna costeggiare sulla sinistra e che porta in un secondo campo da dove si vede la casa "senza nome" vista qualche ora prima. Si arriva alla casa, si va a sinistra e quindi al ponte S.Stefano e all'auto. L'anello è chiuso.
Dati riepilogativi:
Tempo: ore 5,00 + le soste
Dislivello: m 600 in salita e discesa
Lunghezza: km. 9 (misurati sulla carta)
Si ringrazia l'Istituto Geografico Adriatico di Longiano (FC) per avermi permesso di riprodurre la carta topografica dei sentieri n° 19 " Comune di Bagno di Romagna" scala 1:25000
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