Qualche mese fa quando andammo a Lavarone i nostri amici ci parlarono del Becco di Filadonna e cosi, essendo la settimana scorsa a zonzo fra Veneto e Trentino, ci è venuta la voglia di salire sulla cima del Becco. E’ veramente una bella escursione, molto panoramica, ma abbastanza impegnativa. Il Becco di Filadonna si trova nel massiccio montuoso della Vigolana e tempo permettendo è uno dei punti più panoramici dell’arco alpino. Infatti da lassù la vista può spaziare a 360° sulle città e i monti circostanti. Il toponimo Becco di Filadonna sembra derivare da due caratteristiche torri calcaree (una è la Madonnina, torre rocciosa alta 50 m), che, secondo una leggenda, sono due giganti pietrificati in modo da raffigurare una donna che fila.
L’escursione inizia dal Passo Sommo, dove si può lasciare il mezzo un centinaio di metri prima dello Chalet, venendo da Folgaria. Di fronte allo Chalet parte una strada subito chiusa da una sbarra. C’è un segnavia CAI dove dice che per arrivare al Becco di Filadonna ci vogliono 3 ore e 30 minuti.
Lo stradello comincia a salire lentamente in mezzo ad una bella abetina, non ci sono segni, ma in effetti non servono. Usciamo dal bosco e incontriamo un edificio chiuso e abbandonato, che probabilmente era l’arrivo di una vecchia seggiovia. Qui il sentiero diventa il 451. Un segnavia ci manda sul prato che attraversiamo in salita.Seguendo varie indicazioni arriviamo ad uno stradello di sassi bianchi in mezzo al bosco. Ad un certo punto si devia a destra su sentiero.Dopo esser saliti un po’ si esce allo scoperto in mezzo ai mughi e sulla destra c’è il sentiero 425 b, classificato per esperti, che taglia fuori la cima del Monte Cornetto e si raccorda più avanti. Proseguiamo per il Monte Cornetto gettando un’occhiata al Becco di Filadonna. Prima dell’anticima del Monte Cornetto da sinistra c’è l’innesto del sentiero 425 che sale da Folgaria e che sostituisce il 451. Anticima del Monte Cornetto.A sinistra, zoomata sulle sinuose curve del fiume Adige.Sulla cima del Monte Cornetto ci sono due semicerchi in muratura, uno verso l’Adige e uno verso la valle della Fricca, con sopra segnali di metallo riportanti i nomi dei monti che si vedono da quella posizione. Il massiccio montuoso della Vigolana si vede bene. Per scendere dal Cornetto ci sono un paio di facili passaggi su roccette, da fare con attenzione, specialmente se sono bagnate, poi il sentiero riprende in mezzo a distese di pino mugo sul lato est del monte, poco sotto il crinale.In prossimità dell’innesto da destra del sentiero 439 proveniente dalla strada della Fricca si ha una bella veduta del Rifugio Casarota, posto a quota 1570 m. Dopo essere passati sul lato Ovest del crinale il sentiero aggira il monte (c’è anche una traccia che passa in cima) e avendo sulla sinistra la Val di Gola andiamo in discesa tra due pareti di pino mugo, padrone di questa zona.
Dopo esserci abbassati circa 140 metri dal Monte Cornetto, ricominciamo a salire fra grossi massi e doline e arriviamo ad una sella con veduta sul monolite della Madonnina e il bivacco, ambedue sotto la Cima Vigolana.
Alla sella andiamo a destra ed in breve arriviamo alla croce grande del Becco di Filadonna.
Il lago di Caldonazzo dal sentiero.Un ricordo della vetta raggiunta.
Uno sguardo dal Becco verso il Monte Cornetto.Il panoramico balcone della croce abbastanza affollato.Il sentiero 442 che scende al Valico della Fricca, passando dal Rifugio Casarota.Dopo aver sostato sulla vetta e aver ammirato il panorama, fra una nuvola e l’altra, ritorniamo sui nostri passi, passando sotto la cresta dove si trova un’altra piccola croce e la vera cima del Becco. Fotografiamo qualche fiore che avevamo lasciato perdere all’andata.Gentianella germanica
Dianthus monspessulanus.
Farfalla Aglais urticae (Vanessa dell’ortica).
Un bel tratto di sentiero in mezzo ai mughi.
Lo stradello comincia a salire lentamente in mezzo ad una bella abetina, non ci sono segni, ma in effetti non servono. Usciamo dal bosco e incontriamo un edificio chiuso e abbandonato, che probabilmente era l’arrivo di una vecchia seggiovia. Qui il sentiero diventa il 451. Un segnavia ci manda sul prato che attraversiamo in salita.Seguendo varie indicazioni arriviamo ad uno stradello di sassi bianchi in mezzo al bosco. Ad un certo punto si devia a destra su sentiero.Dopo esser saliti un po’ si esce allo scoperto in mezzo ai mughi e sulla destra c’è il sentiero 425 b, classificato per esperti, che taglia fuori la cima del Monte Cornetto e si raccorda più avanti. Proseguiamo per il Monte Cornetto gettando un’occhiata al Becco di Filadonna. Prima dell’anticima del Monte Cornetto da sinistra c’è l’innesto del sentiero 425 che sale da Folgaria e che sostituisce il 451. Anticima del Monte Cornetto.A sinistra, zoomata sulle sinuose curve del fiume Adige.Sulla cima del Monte Cornetto ci sono due semicerchi in muratura, uno verso l’Adige e uno verso la valle della Fricca, con sopra segnali di metallo riportanti i nomi dei monti che si vedono da quella posizione. Il massiccio montuoso della Vigolana si vede bene. Per scendere dal Cornetto ci sono un paio di facili passaggi su roccette, da fare con attenzione, specialmente se sono bagnate, poi il sentiero riprende in mezzo a distese di pino mugo sul lato est del monte, poco sotto il crinale.In prossimità dell’innesto da destra del sentiero 439 proveniente dalla strada della Fricca si ha una bella veduta del Rifugio Casarota, posto a quota 1570 m. Dopo essere passati sul lato Ovest del crinale il sentiero aggira il monte (c’è anche una traccia che passa in cima) e avendo sulla sinistra la Val di Gola andiamo in discesa tra due pareti di pino mugo, padrone di questa zona.
Dopo esserci abbassati circa 140 metri dal Monte Cornetto, ricominciamo a salire fra grossi massi e doline e arriviamo ad una sella con veduta sul monolite della Madonnina e il bivacco, ambedue sotto la Cima Vigolana.
Alla sella andiamo a destra ed in breve arriviamo alla croce grande del Becco di Filadonna.
Il lago di Caldonazzo dal sentiero.Un ricordo della vetta raggiunta.
Uno sguardo dal Becco verso il Monte Cornetto.Il panoramico balcone della croce abbastanza affollato.Il sentiero 442 che scende al Valico della Fricca, passando dal Rifugio Casarota.Dopo aver sostato sulla vetta e aver ammirato il panorama, fra una nuvola e l’altra, ritorniamo sui nostri passi, passando sotto la cresta dove si trova un’altra piccola croce e la vera cima del Becco. Fotografiamo qualche fiore che avevamo lasciato perdere all’andata.Gentianella germanica
Dianthus monspessulanus.
Farfalla Aglais urticae (Vanessa dell’ortica).
Un bel tratto di sentiero in mezzo ai mughi.
Altit. | Tempo | Km. | |
Passo Sommo | 1341 | 0,00 | 0,0 |
Incrocio ex seggiovia | 1540 | 0,30 | 1,5 |
Incrocio sentiero 425 | 2000 | 1,40 | ---- |
Monte Cornetto | 2068 | 1,50 | 3,5 |
Quota minima | 1920 | ----- | ---- |
Becco di Filadonna | 2150 | 3,10 | 6,5 |
Passo Sommo | 1341 | 6,00 | 13,0 |
Tempo : ore 6 + le soste |
Dislivello : m 850 circa |
Lunghezza : km. 13 circa (misurati sulla carta) |
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