Questa escursione a differenza delle altre non consiste in un’ anello, ma il percorso dell’andata è anche quello del ritorno, tranne un paio di piccole varianti.Volendo si può fare anche andata e ritorno da Visano. Io ho preferito iniziare col sentiero n° 70 perché non l’avevo mai percorso e volevo vedere com’era. E’ una camminata piacevole e non troppo lunga, che tocca luoghi meravigliosi e con un po’ di storia alle spalle. La strada principale per arrivare a Palazzuolo è la SS 306, che parte da Castel Bolognese sulla Via Emilia.
Il percorso n°70 del Comune di Palazzuolo sul Senio inizia dietro l’abside della Chiesa di Santo Stefano.LA CHIESA PARROCCHIALE DI SANTO STEFANO ha, forse, origine pagana e risale al IV secolo. L'origine pagana sarebbe dimostrata da una lapide (andata dispersa durante la ricostruzione dopo la guerra) sulla quale erano scolpiti una forbice e un pesce, simbolo dell'eresia Ariana. La Chiesa è stata più volte rimaneggiata nel 1500 e, dopo la ricostruzione, la sua struttura originaria è stata snaturata. All'interno una navata con cappelle laterali, tele a olio del XVI, XVII, XVIII e XIX secolo. Le decorazioni floreali dell'abside e delle cappelle laterali sono opera della Scuola Chini di Borgo San Lorenzo. Durante l'ultimo restauro della cappella a sinistra è stato ritrovato un frontale dipinto, con medaglione centrale, antecedente al lavoro del Chini. (dal sito Internet del Comune di Palazzuolo) |
Subito in salita dentro a un bosco misto fino a sbucare su uno stradello, che seguo a destra. Dal prato vicino allo stradello si può ammirare un bel panorama su Palazzuolo e sul…..
Castellaccio .. Lo stradello porta a Ca’ Poggio
La stalla.
Dopo la casa passo un cancello (lo richiudo). Fatti pochi metri prendo il sentiero a destra,segnalato, ed in breve arrivo ad una deviazione,sempre segnata da una grossa freccia in legno. Pervengo ad un’ altro cancello con scritto sopra “chiudere”,lo supero e vado a sinistra su stradina, lasciando cosi i radi e sbiaditi segni blu del Comune di Palazzuolo. Dopo pochi metri prendo sulla destra un sentierino in leggera salita con profonde tracce dei pneumatici delle moto e arrivo subito sul sentiero segnato CAI n. 609. Vado a destra e in breve raggiungo la “Sega del Povento”.
LA SEGA DEL POVENTO è solo un grosso macigno, con qualche scritta non ben decifrabile, famoso perché nei pressi, il 19 ottobre del 1506, Papa Giulio II, celebrò la messa benedicendo il popolo di Palazzuolo. |
Oltrepassata la casa supero un cucuzzolo di arenaria ed in breve arrivo ai Prati Piani. Splendido prato dominato a Nord dalla parete rocciosa chiamata “Le Scale”, su cui passa il sentiero. Un edificio della casa colonica Prati Piani.
Una parte del prato delimitato da un castagneto.Il primo castagno a destra, è chiamato “il castagnone”, perché è un superbo esemplare ultracentenario.Un’ altro edificio della casa colonica. Lasciato i Prati Piani salgo rapidamente “Le Scale” e mi inoltro nella faggeta.
Zoomata sulla frazione di Bibbiana.
Camminando sempre nel bosco dopo aver lasciato sulla destra la cima della Faggiola, il laghetto (asciutto) e successivamente il sentiero CAI 701, giungo alla fontana della Faggiola. Luogo adatto ad una sosta e poco distante dal Passo del Paretaio, che è il valico della cresta appenninica fra Palazzuolo e Coniale, nella valle del Santerno.
Ritornato sui miei passi, ho di fronte la cima della Faggiola e al bivio, invece di andare a destra sul sentiero 609, vado a sinistra sul 701,spartiacque tra Santerno e Senio. Mi è venuta l’idea di andare a vedere cosa rimane della casa chiamata La Dogana,vista tanti anni addietro. I ruderi della Dogana.
LA DOGANA, era la caserma dei doganieri che controllavano il traffico fra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, fino all’Unità d’Italia. E’ il punto d’incontro di due regioni, Emilia-Romagna e Toscana e di tre provincie, Firenze, Bologna e Ravenna. |
Dopo aver lasciato sulla sinistra il sentiero non segnato che scende a Ca’ Poggio, incontro La Ca’.
In una decina di minuti sono a Visano.
La facciata della chiesa di Visano. L’abitato di Visano che probabilmente era una parte del castello.
Castrum Vixani, nominato anche Vesani o Vigiani, appartenne in origine agli Ubaldini e quindi a Maghinardo Pagani dal 1282 fino alla morte, avvenuta nel 1302.Pervenuto alla nipote Alberia, moglie di Giovanni Ubaldini, quindi al figlio di questi, Maghinardo Novello, venne acquistato dai Fiorentini nel 1349, ma tornò in possesso degli Ubaldini nel 1361. Venne demolito dai Fiorentini nel 1373. (notizie tratte da Rocche e Castelli di Romagna) |
Estratto della carta dei “Percorsi naturalistici” di Palazzuolo sul Senio.
Altit. | Tempo | Km. | |
Palazzuolo | 437 | 0,00 | 0,0 |
Ca’ Poggio | 601 | 0,20 | 0,8 |
Cancello”chiudere” | 719 | 0,40 | 1,3 |
innesto sentiero 609 | 750 | 0,50 | ---- |
Sega del Povento | 787 | 1,00 | 1,7 |
Ca’ Campiali | 842 | 1,10 | 2,2 |
Prati Piani | 839 | 1,30 | 3,7 |
Fonte della Faggiola | 915 | 2,30 | 6,6 |
La Dogana | 955 | 2,50 | 7,8 |
Innesto 609 | 980 | 3,10 | 8,8 |
La Ca’ | 602 | 4,20 | 13,0 |
Chiesa di Visano | 549 | 4,30 | 13,4 |
Strada provinciale Paretaio | 479 | 4,35 | ---- |
Palazzuolo | 437 | 4,45 | 15,0 |
Tempo: ore 4,45 + le soste |
Dislivello: m 550 circa |
Lunghezza: km. 15 circa (sulla carta) |
Nessun commento:
Posta un commento