San Paolo in Alpe si trova su uno splendido altopiano ed è uno dei luoghi più suggestivi del nostro appennino. Il luogo è carico di storia e di bellezze naturali ed è raggiungibile tramite sentieri che vi arrivano da tutti i punti cardinali. Ci si può arrivare vicino anche in auto, dalla sbarra in 30/40 minuti si arriva a San Paolo, ma a mio avviso si può apprezzare di più giungendovi dopo una camminata più consistente. La prima parte del percorso non è segnato dal CAI, quindi bisogna fare un po’ d’attenzione. Per quanto riguarda la carta topografica ho usato la n° 19 “Comune di Bagno di Romagna” dell’ Istituto Geografico Adriatico. Per arrivare al punto di partenza, dalla Romagna, bisogna percorrere la strada che da Forlì si dirige verso Campigna e il Passo della Calla. Dopo Corniolo e la frazione Lago, a sinistra parte una stradina in discesa con cartello “ Sant’Agostino”, si gira e si segue la strada fino all’evidente area picnic. Per qualche altra notizia su San Paolo in Alpe, visitate il sito http://www.appenninoromagnolo.it/borghi/sanpaolo.asp
Quota | Tempo | Km. | |
area picnic Fonte Miseria | 783 | 0,00 | 0,0 |
deviazione x Ronco del Cianco | 814 | 0,10 | 0,3 |
Ronco del Cianco | 846 | 0,20 | ---- |
Crinale - 43°52’28”N, 11°46’47”E | 891 | 0,35 | 1,1 |
Poggio Ricopri | 1043 | 1,00 | 2,3 |
strada x la Lama-43°51'55"N,11°47'22"E | 1016 | 1,35 | 3,4 |
San Paolo in Alpe | 1029 | 2,15 | 5,8 |
Campodonato | 896 | 2,35 | 6,8 |
strada | 700 | 3,20 | 8,9 |
area picnic | 783 | 3,40 | 10 |
tempo: ore 3,40 + le soste |
dislivello: m 400 circa |
lunghezza: km. 10,0 circa |
Area picnic con la Fonte miseria.Si comincia a camminare in leggera salita sullo stradello sterrato che porta alla sbarra di San Paolo.
Fatte poche centinaia di metri sulla destra c’è la deviazione per la casa di Ronco del Cianco. Si volta si sale un po’ e si arriva ad un bivio,sulla sinistra c’è…il vecchio pero di Ronco del Cianco.
Si tratta di una pianta con oltre due secoli di vita, il tronco raggiunge alla base oltre 130 cm di diametro. E' senz'altro uno dei più vecchi peri d'Italia, va ricordato a tal proposito che questa specie ha un accrescimento molto lento e non raggiunge mai dimensioni monumentali. (dal libro “I Giganti del parco” di S.Guidi e A.Gulminelli – 1992) |
Dopo si torna leggermente in dietro e si sale dall’altra parte e subito ci sono…i ruderi della casa.
Si aggira la casa tenendola sulla sinistra ed in breve si guadagna il crinale, che è da seguire a sinistra. C'è ancora qualche faggio che mantiene i colori autunnali, ma la maggior parte delle foglie, sono già a terra.Alla destra c'è un ampia vista sulla foresta di Campigna, Monte Falco, Monte Gabrendo e il crinale del sentiero "00".Zoomata sull'albergo Granduca di Campigna. Sulla sinistra si vede bene il Monte Gufone, che sovrasta Corniolo.Si cammina sempre in mezzo ai faggi, seguendo una scarsa traccia, senza segni CAI.Il Monte Pincio e il Monte Aquilone, sovrastano la nebbia della Valle del Savio.
Dopo aver sfiorato Poggio Ricopri il sentiero si mantiene alla sinistra del Poggio Capannina e sbuca sulla strada forestale che è da seguire a sinistra. A destra la strada si dirige verso la Foresta della Lama, costeggiando la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino.
Dopo aver incontrato e oltrepassato una sbarra, si trova un bivio, si va diritto, lasciando perdere la strada a sinistra che scende all'area picnic da dove siamo partiti. In questa zona i faggi sono tutti spogli.
Zoomata sulla casa di Ronco del Cianco
Arenaria, abeti e faggi.
Poco dopo si giunge ai ruderi della stalla e alla maestà che annunciano l'ampio pianoro di San Paolo in Alpe.
La vecchia chiesina dedicata a S. Agostino.
Su questi prati i partigiani ricevettero armi e materiale, paracadutati dagli alleati.
Si aggira la casa tenendola sulla sinistra ed in breve si guadagna il crinale, che è da seguire a sinistra. C'è ancora qualche faggio che mantiene i colori autunnali, ma la maggior parte delle foglie, sono già a terra.Alla destra c'è un ampia vista sulla foresta di Campigna, Monte Falco, Monte Gabrendo e il crinale del sentiero "00".Zoomata sull'albergo Granduca di Campigna. Sulla sinistra si vede bene il Monte Gufone, che sovrasta Corniolo.Si cammina sempre in mezzo ai faggi, seguendo una scarsa traccia, senza segni CAI.Il Monte Pincio e il Monte Aquilone, sovrastano la nebbia della Valle del Savio.
Dopo aver sfiorato Poggio Ricopri il sentiero si mantiene alla sinistra del Poggio Capannina e sbuca sulla strada forestale che è da seguire a sinistra. A destra la strada si dirige verso la Foresta della Lama, costeggiando la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino.
Dopo aver incontrato e oltrepassato una sbarra, si trova un bivio, si va diritto, lasciando perdere la strada a sinistra che scende all'area picnic da dove siamo partiti. In questa zona i faggi sono tutti spogli.
Zoomata sulla casa di Ronco del Cianco
Arenaria, abeti e faggi.
Poco dopo si giunge ai ruderi della stalla e alla maestà che annunciano l'ampio pianoro di San Paolo in Alpe.
La vecchia chiesina dedicata a S. Agostino.
Su questi prati i partigiani ricevettero armi e materiale, paracadutati dagli alleati.
San Paolo in Alpe Nell’aprile 1944 la località fu scelta dal Comando del Gruppo brigate Romagna per effettuarvi gli aviolanci Alleati di armi, vestiario, denaro e viveri per i partigiani. Alla fine di marzo il Comitato provinciale di liberazione nazionale fece pervenire al Comando brigate la comunicazione che era tempo di preparare il campo di lancio e le segnalazioni luminose per essere intercettati dagli aerei alleati. La terza brigata (in via di formazione) del Gruppo Romagna venne inviata a presidiare il campo di lancio da eventuali attacchi o rastrellamenti. Ai primi di aprile Radio Londra trasmise il messaggio convenzionale “Le ciliegie sono mature”. Nella notte fra il 4 e5 e in quella tra il 7 e l’8 si ebbero due lanci di 52 e 54 pistole mitragliatrici, 150 bombe a mano, alcuni quintali di esplosivo, ordigni per guastatori, indumenti, viveri e due milioni per il finanziamento della brigata e del Comitato di liberazione nazionale. Le operazioni di rastrellamento in corso resero difficoltosa la distribuzione del materiale ai partigiani che non poterono così usufruire appieno degli scarsi aiuti giunti fino a quel momento. La vigilanza al campo venne rinforzata in attesa di nuovi lanci. La mattina del 12 aprile 1944 il “campo di lancio” venne attaccato dai mortai e dalle truppe tedesche. Dopo una giornata di combattimenti, la sera del 12 aprile, San Paolo in Alpe venne occupato dai tedeschi che infrante le resistenze partigiane sul crinale di Biserno poterono attaccare anche da quel lato costringendo i partigiani alla ritirata nella retrostante foresta. Raggiunto quello che era il loro obiettivo nella zona vi bruciarono la Chiesa e le abitazioni civili. |
Il campanile a vela della chiesetta.
I pioppi di San Paolo in Alpe; splendidi alberi che potrebbero avere un’età superiore al secolo.
Con le spalle alla facciata della chiesa, si scende a sinistra sul sentiero CAI 255, che passa davanti ai resti del piccolo cimitero. Il sentiero scende rapidamente ed è anche malmesso, c'era una staccionata, ma adesso è inservibile.
In poco tempo si arriva ai ruderi di Campodonato.Zoomata su Casa Fiumari di sopra.Piccola cascatella del Fiumicino di San Paolo.Arrivati al fiume lo si segue a destra, poi si attraversa e si sale rapidamente alla strada sterrata.
Si volta a sinistra ed in breve si arriva all'area picnic da dove si era partiti. Per la carta ringrazio l’Istituto Geografico Adriatico di Longiano (Fc)
I pioppi di San Paolo in Alpe; splendidi alberi che potrebbero avere un’età superiore al secolo.
Con le spalle alla facciata della chiesa, si scende a sinistra sul sentiero CAI 255, che passa davanti ai resti del piccolo cimitero. Il sentiero scende rapidamente ed è anche malmesso, c'era una staccionata, ma adesso è inservibile.
In poco tempo si arriva ai ruderi di Campodonato.Zoomata su Casa Fiumari di sopra.Piccola cascatella del Fiumicino di San Paolo.Arrivati al fiume lo si segue a destra, poi si attraversa e si sale rapidamente alla strada sterrata.
Si volta a sinistra ed in breve si arriva all'area picnic da dove si era partiti. Per la carta ringrazio l’Istituto Geografico Adriatico di Longiano (Fc)
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