Anche questa volta insieme a Massimo abbiamo deciso di servirci dei mezzi pubblici per raggiungere il punto di partenza dell’escursione, c’è da dire però, che l’unico bus per tornare a Faenza da Palazzuolo, c’è alle 15,05 e quindi bisogna partire per tempo e darsi una regolata lungo il percorso. L’escursione non presenta nessuna difficoltà ed il sentiero è segnato molto bene, ci sono dei tratti panoramici e altri da fare attenzione se il terreno e bagnato. Il sentiero è il 519, fa parte del GCR (Grande Circuito della Romagna) ed è anche il sentiero 90, Dino Campana, dei “Percorsi naturalistici di Palazzuolo sul Senio “. Sembra che ripercorra per buona parte l’antica strada comunale che univa i due centri , infatti ogni tanto si trova qualche tratto della vecchia massicciata che riesce a resistere alle intemperie e soprattutto al passaggio di fuoristrada e motori. Lungo il tragitto si può vedere (solo di fuori) la Villa di Gruffieto, oggi ristrutturata, dove ha soggiornato anche il poeta Dino Campana.Usciti dalla stazione di Marradi si imbocca la strada di fronte, dove ci sono i cartelli segnaletici. All’inizio la strada è asfaltata, poi diventa sterrata e dopo un paio di tornanti viene lasciata per prendere il sentiero alla sinistra, sempre ben segnalato dal CAI. Alla nostra destra abbiamo la valle del Lamone.
Resti del lastricato dell’antica strada comunale che portava a Palazzuolo. Salendo nel bosco si prendono due bivi a sinistra e si arriva ad un cancelletto in legno che è da attraversare. Pochi minuti dopo ci sono i ruderi di Ca’ del Vento. Il sentiero l’aggira sulla destra e riprende dietro la casa andando a sinistra. Resti di Ca’ del Falco, seminascosti dalla vegetazione. Siamo i una zona molto panoramica. Alla sinistra la vista spazia sulla zona del Monte Carnevale. Alla destra, al di là di una valletta abbiamo il Borgo di Gamberaldi.In breve si giunge a Ca’ Mondera. Poco dopo la casa si arriva ad un bivio, da sinistra giunge il sentiero 505 dal Passo del Carnevale. Lo si segue a destra lungo una carrareccia molto infangata che, sul crinale, porta nei pressi di una cava, abbandonandolo poco dopo per aggirare la cava e scendere verso la villa di Gruffieto.Arrivato nei pressi della villa, il sentiero gira bruscamente a sinistra, seguendo per un po’ la recinzione, poi ricomincia a salire, a sinistra, e attraversando un castagneto giunge sul crinale dopo la cava. Si va a destra su i Prati di Gruffieto, lasciando perdere la strada che scende a sinistra verso la chiesa di Salecchio. Zoomata sulla Collina di sotto, alla sinistra del sentiero. I Prati di Gruffieto, luogo di transito di personaggi famosi.
Il 19 ottobre del 1506 vi passò Papa Giulio II accompagnato da Ser Niccolò Macchiavelli e il 24 agosto del 1849 vi passò Giuseppe Garibaldi, accompagnato dal Colonnello Leggero e da Don Giovanni Verità, inseguiti dalle soldatesche Pontificie. |
Camminando lungo il bordo dei prati, ogni tanto si apre una finestra fra la vegetazione che permette di vedere la ristrutturata villa di Gruffieto nella sua interezza.
La Villa di Gruffieto, fu costruita nel 1755 dalle famiglie Baldesi e Fabbroni di Marradi, al centro di una fattoria di oltre 30 poderi. Nel 1938 la Villa insieme ai poderi, fu venduta dall’Ingegnere Agnelozzi, ultimo erede della famiglia originaria, alla famiglia Tolone di Firenze. Nel primo dopoguerra la Villa insieme a una decina di poderi fu poi venduta ai Conti Ferniani di Faenza, e quindi alla Coop. Agricola Badia di Susinana. Ora (1999) la proprietaria della Villa è la Signora Scalini Scala di Firenze. (Notizie tratte da una ricerca di Anna Boschi). |
Usciti dai prati in breve si arriva a Ca’ Bacero. Qui c’è un bivio, il nostro percorso gira a sinistra dopo la casa e lambendo il castagneto de I Salti, scende verso… Ca’ Campo d’Olivo, recintata e custodita da tre cani molto rumorosi. L’edificio centrale. Dopo la casa si attraversa un prato e ci si inoltra nel bosco, giungendo ad un quadrivio dove bisogna andare a destra in ripida discesa passando ai bordi di un castagneto.In poco tempo si giunge alla bella casa ristrutturata denominata Montalcino “il nido del falco”, subito dopo si volta a destra in mezzo alla pineta, poi in ripida discesa e attraversando due scalette in ferro si arriva sopra Palazzuolo.Veduta di Palazzuolo.Il fiume Senio. Punto di arrivo del sentiero 519, sbuca all’inizio della strada che da Palazzuolo porta a Marradi. Il Palazzo dei Capitani.
Quota | Tempo | Km. | |
Stazione di Marradi | 335 | 0,00 | 0,0 |
Cà del vento | 616 | 0,50 | 1,9 |
Cà del falco | 712 | 1,10 | ---- |
Mondera | 782 | 1,30 | 4,7 |
Gruffieto | 713 | 2,30 | ---- |
Prati di Gruffieto | 763 | 3,10 | 9,0 |
Bacero | 748 | 3,20 | ---- |
Campo d’olivo | 722 | 3,35 | ---- |
Palazzuolo sul Senio | 424 | 4,20 | 12,7 |
Tempo: ore 4,20 + le soste |
Dislivello: m. 701 in salita – m. 580 in discesa (GPS) |
Lunghezza: km. 12,7 (GPS) |
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