mercoledì 10 agosto 2011

Valle dell’alto Tramazzo,

con la variante di Trebbana -  5 agosto 2011


La valle del Tramazzo rimane nella parte nord occidentale del Parco delle Foreste Casentinesi, e quindi fuori dalle foreste “storiche”, ma in un contesto naturale di tutto rispetto. E’ una zona con diversi alberi monumentali che ogni tanto fa piacere rivedere, anche se la quercia di Trebbana rimane un po’ fuori dal Parco. Quando ho deciso di fare questa camminata, in un primo tempo ho pensato che forse agosto non era il mese più adatto, ma poi considerando che il percorso è quasi tutto all’ombra, sono andato, insieme a Massimo. E’ una escursione comoda, perché ci sono almeno altri due sentieri che permettono di accorciarla. La carta escursionistica che ho usato è quella del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna in scala 1:25000 e si percorrono i sentieri 563-565-553-557. Per arrivare al lago di Ponte, dove ha inizio l'escursione, bisogna andare a Tredozio, poi si percorre la strada per il valico del Tramazzo e circa 7 km dopo il paese, si scende a sinistra verso il lago e il rifugio.
Toponimo
Posizione
Quota
Tempo
Km.
Parcheggio Lago – 563
N44 01 48.6 E11 41 57.4
632
0,00
0,00
Bivio-si va a dx 565
N44 02 01.4 E11 42 21.9
546
0,30
1,30
Ca’ Castellina
N44 01 41.8 E11 42 23.6
620
0,40
1,95
Faggio della Valdanda
N44 01 22.3 E11 42 35.4
759
1,10
3,15
Deviazione a dx
N44 01 14.5 E11 42 33.9
788
1,15
3,45
Bivio- si va a dx
N44 01 11.2 E11 42 33.4
808
1,20
3,55
Ca’ Valdanda
N44 01 06.2 E11 42 14.6
872
1,40
4,50
Strada Forestale
N44 00 52.0 E11 41 59.1
934
2,00
5,30
Valico Tramazzo-553
N44 01 01.1 E11 41 08.1
971
2,25
6,70
Bivio-si va a sx-555
N44 01 13.1 E11 40 57.7
1050
2,40
7,20
Cozzo del diavolo
N44 01 15.9 E11 40 51.6
1039
2,45
7,40
Monte Val dei Porri
N44 01 15.8 E11 40 56.3
1064
2,55
7,80
Bivio-si va a sx
N44 02 27.6 E11 41 37.3
852
3,50
10,70
Trebbana
N44 02 30.0 E11 41 12.4
736
4,05
11,40
Ca’ del Piano (quercia)
N44 02 39.7 E11 41 19.2
738
4,15
11,80
553-bivio a sx 557
N44 01 59.1 E11 41 33.6
806
4,55
13,50
Fontana al Lago
N44 01 46.0 E11 41 51.0
629
5,15
14,30
Tempo: ore 5,15 + le soste
Dislivello: m. 800 circa
Lunghezza: km. 14,300


Parcheggio Dal parcheggio situato alla destra del rifugio si scende al lago.


Lago di Ponte Il lago di Ponte.Lago di Ponte La rigogliosa vegetazione si specchia nell’acqua.
Si va a sinistra, passando sopra il fosso emissario del lago, poi pochi metri dopo la zona picnic si scende bruscamente a sinistra. E’ il sentiero n. 563.  Castellina Dopo aver costeggiato il Torrente Tramazzo e averlo guadato diverse volte, si arriva al bivio col sentiero 565 che proviene da case Giovannetti, lo si segue a destra in salita giungendo in breve ai ruderi della Castellina.faggio Si continua in leggera salita e si arriva al maestoso faggio di Valdanda. Ha una circonferenza di circa 5 metri, e una chioma molto ampia, all’incirca sui 30 metri. E’ ancora in salute, ma ho notato che, dall’ultima volta che l’ho visto, diversi anni fa, qualche ramo si sta seccando. 7Il tronco è cosparso di bozze tondeggianti, che corrispondono ai moncherini di rami spezzati.Valdanda Superato il faggione si giunge ad uno spiazzo, il sentiero continua sulla destra. Dopo pochi minuti si sbuca sulla strada forestale, di cui va percorso un tratto brevissimo, fino a riprendere il sentiero sulla destra. Si presenta subito un bivio, si va a destra sul 565 lasciando perdere il 565/a e si arriva alla diroccata casa di Valdanda. Si prosegue fino a sbucare di nuovo sulla strada già toccata in precedenza. Si va a destra fino al valico del Tramazzo, che si può raggiungere con la strada o col sentiero, e si sale sul sentiero 553 che inizia proprio di fronte. Arrivati ad un bivio, se si vuol vedere il “Cozzo del Diavolo” bisogna seguire il sentiero di sinistra per circa 200 metri e poi tornare al bivio e riprendere il 553 a sinistra per salire al Monte Val dei Porri.
Il Cozzo del Diavolo deve il il suo nome alla ricorrente leggenda in cui si dice che una parete rocciosa è stata creata dalle pedate o dalle cornate di un demone infuriato.
valle Panorama dal Cozzo del Diavolo sulla Val dei Porri e Acerreta. Gamogna Zoomata sull’Eremo di Gamogna.
Iniziata la discesa, dove bisogna fare molta attenzione in caso di terreno bagnato, si cammina sul crinale fino ad incrociare il sentiero 557 sulla destra, che conduce direttamente al lago. Altrimenti, e ne vale la pena, si continua sul crinale fino ad arrivare ad un bivio sotto il Monte del Cerro. Da qui una carrareccia segnata, ma non numerata, scende a sinistra, fra croci e pilastrini devozionali di nuova fattura e conduce a Trebbana.croce Croce dominante Trebbana. Sullo sfondo il Monte di Gamogna.Chiesa di Trebbana La facciata della Chiesa di Trebbana.
La Chiesa di Trebbana è dedicata a San Michele. La sua fondazione risale al 1063, anno in cui fu donata San Pier Damiani per gli eremiti di Gamugno. Tutto il complesso, chiesa e canonica, è stato restaurato grazie all’iniziativa di un dinamico sacerdote faentino, Don Antonio Samorì.
interno chiesa Interno della Chiesa.Trebbana Il retro della canonica.cavalli Cavalli assetati.
Dal retro del complesso di Trebbana, si taglia diagonalmente il grande prato (oggi occupato da diverse squadre di scout) e ci si infila nel bosco percorrendo i 300/350 metri che portano alla seicentesca Ca’ del Piano, famosa più che altro perché nelle sue vicinanze ha dimora uno dei patriarchi di Romagna, la “quercia di Trebbana”Ca' del Piano Ca’ del Piano e la quercia monumentale.
Il tronco della roverella di Trebbana ha una circonferenza di quasi 5 metri e a dir poco è trecentenaria. Sembra che a fermarsi sotto la sua chioma sia beneaugurale.
Quercia La quercia di Trebbana è veramente uno spettacolo della natura.quercia                     (Foto di Massimo R.)Lensetola Zoomata su Lensetola.
Per ritornare al sentiero principale senza passare da Trebbana, bisogna fare qualche metro a ritroso e salire sul crinalino di galestro che rimane fra due carrareccie e che porta in breve sulla traccia che abbiamo percorso in discesa. Una volta giunti sul sentiero di crinale 553 si va a destra e ritornati al bivio col 557, si scende a sinistra, si attraversa la strada che sale da Tredozio e si riprende il sentiero che porta al Lago di Ponte. Una volta giunti si può concludere la giornata con uno spuntino portato da casa e consumato in uno dei tanti spazi attrezzati, oppure si può approfittare dell’ospitalità del rifugio per una sostanziosa merenda, come abbiamo fatto noi.Dianthus sylvestris Garofano selvatico (Dianthus sylvestris).

1 commento:

mario ha detto...

E? un posto di una bellezza unica..chi ha sensibilita' non puo' esimersi dal vederlo..sempre che uno riesca a camminare parecchio..

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