E’ stata una camminata abbastanza lunga, ma fatta in scioltezza, quella di sabato 29 ottobre insieme ad un gruppo di amici. Si parte dalla strada che da San Piero in Bagno sale al Passo del Carnaio e poco prima di questo si parcheggia sulla destra in un grande spazio, poi si attraversa la strada e inizia il sentiero, c’è un cartello in legno con la scritta “Rio Petroso”. Si percorrono i sentieri n° 201-217-213/A-213, poi a chiusura anello si ritorna sul 201. Il percorso è tutto tabellato e segnato benissimo, quindi non ci sono problemi, ci vuole solo un po’ d’allenamento. Dopo aver superato Rio Petroso e la successiva Maestà, si transita sulle consumate arenarie del Monte delle Petrose fino a scendere alle vecchie e dirute case di Camorelli , poi al ponte sul fiume Bidente. Arrivati sulla strada, la si risale fino ad arrivare sotto Ca’ di Veroli, dove si scavalca il ponte “romanico” per imboccare il sentiero, immerso nel bosco, che costeggia il fosso Rio Salso. Dopo aver superato il ponte e la casa dei Riacci, si giunge al Palazzo Giannelli di Rio Salso e alla sua chiesa, si continua in salita sulla strada sterrata che conduce a San Piero in Bagno, lasciandola poco dopo per deviare a sinistra sulla antica mulattiera di Ridracoli, che aggirato Monte Cocleto, porta fino a Monte Piano, qui si volta a sinistra sul sentiero 201 fino al punto di partenza.
Toponimo
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Posizione
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Quota
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Tempo
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Km.
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Strada del Carnaio | N43 53 03 E11 57 27 |
762
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0.00
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0.00
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Bivio-si va a dx | N43 52 48 E11 57 12 |
790
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0.10
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0.67
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Rio Petroso | N43 53 12 E11 55 51 |
611
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0.47
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3.20
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Camorelli | N43 53 38 E11 54 25 |
454
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1.48
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6.20
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Strada per Pietrapazza-si va a sx | N43 53 25 E11 54 11 |
429
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2.10
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6.90
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Ca’ di Veroli | N43 52 56 E11 54 00 |
457
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2.41
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8.20
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Ca’ Riacci | N43 52 03 E11 54 07 |
626
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3.42
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10.7
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Palazzo Giannelli-Rio Salso | N43 51 52 E11 54 18 |
701
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3.55
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11.2
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Ca’ La Villa | N43 52 00 E11 54 34 |
782
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4.11
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11.8
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A sx su sentiero | N43 52 06 E11 54 47 |
842
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4.24
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12.5
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Bivio Monte Piano-si va a sx | N43 51 40 E11 55 59 |
1035
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5.38
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14.9
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Montesalvetti | N43 52 39 E11 57 01 |
832
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6.45
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17.8
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Auto | N43 53 03 E11 57 27 |
762
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7.00
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18.8
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Tempo: ore 7 + le soste |
Dislivello: m. 900 circa |
Lunghezza: Km. 18.800 |
La prima notizia di Rio Petroso si trova in un atto notarile del 1118. Apparteneva ai nobili di Valbona, ma nel 1371 era già una rocca senza importanza. La tradizione vuole che qui sia nato il maestro Lombardino, che in seguito, a Forlì, fu testimone del miracolo della Madonna del Fuoco. E’ una delle tante località montane che nel secondo dopoguerra hanno conosciuto un rapido declino fino alla scomparsa.
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Chiesa di San Biagio a Rio Petroso.Maestà delle Petrose.
Documentata già nel 500, è un classico esempio di maestà viaria, indica un bivio che portava nella sottostante valle delle Petrose dove erano poderi e mulini. E’ stata recentemente restaurata dagli “Alpini Romagnoli”
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Sulle arenarie verso il Monte delle Petrose. Nebbia e colori autunnali. Il galestro si tinge di rosso. In vista di Camorelli, dove abitavano tre famiglie. Era una scala di una casa del piccolo borgo. Pietra che probabilmente serviva per legarci gli animali. Ponte di Camorelli sul fiume Bidente. Il Bidente. Molino di Pontevecchio o Boghi.
Nel 1788 è di proprietà di Matteo Milanesi. Nel 1943 lo conduce Boghi Alberto fu Bartolo. L’ultimo mugnaio è Giovanni Boghi che abbandona l’attività nel 1970.
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La grande casa padronale fu costruita nel 1892 da Giovanni Giannelli (1841-1905): un classico edificio padronale, finemente rifinito, che giganteggia sul crinale ove è posto l'antico nucleo di Rio Salso. Il "Palazzo" come fu chiamato, dall'intonaco rosa che distingueva le molte proprietà dei Giannelli, divenne il punto di riferimento della vita sociale del borgo: era osteria, scuola, locanda... Nel 1913 furono costruiti il forno nel piazzale antistante e la cisterna alimentata da acqua piovana. Dopo i terremoti del 1918 -'19, fu demolito il tetto a quattro acque, modificati i palchi e il piano superiore, assumendo l'aspetto attuale. Abbandonato come tutto il nucleo, negli anni Ottanta è stato ristrutturato ed adibito ad albergo e ristorante per un certo periodo.
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I resti del capanno del Podere Monte Piano. Rimangono sotto il monte omonimo.
Maestà Giannelli. Chi vuole conoscere il motivo della sua erezione clicchi qui.
Sulla facciata della Maestà è inciso: “PER TROVAR SCAMPO IN QUALUNQUE ROVINA DEH INVOCATE DEL CIEL LA GRAN REGINA. FF. AD. 1883 IL SIGNOR GIOVANNI GIANNELLI”. Su un lato della maestà è riportato il ragguaglio chilometrico - "Km 4,279" - è la distanza da S. Piero in Bagno.
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