mercoledì 26 ottobre 2011

Nella Valle del Vajont

Domenica 16 ottobre sono andato in escursione con il CAI di Faenza. In pullman ci siamo recati nella valle del Vajont, luogo tristemente famoso per la tragedia che lo colpì la notte del 9 ottobre 1963. Infatti quella notte una frana di immense dimensioni precipitò nel bacino artificiale creato dalla diga e sollevò due ondate di acqua: una colpì i paesi limitrofi, l’altra scavalcò la diga e si abbatté su Longarone radendo al suolo il paese. Le vittime furono circa 2000. Per conoscere tutta la storia clicca qui. Abbiamo fatto una bella camminata aiutati anche da una splendida giornata. Siamo partiti da Erto e siamo arrivati a Casso, dove nella strada sottostante ci aspettava il pullman. Erto è il paese dove abita il famoso Mauro Corona, scultore, scrittore e arrampicatore, nonché personaggio molto eccentrico. Sono rimasto molto colpito da quella zona e dalla sua tragedia e mi sono ripromesso di tornarci per qualche giorno appena possibile, anche perché quando successe la catastrofe ero molto giovane e non la seguii molto. A chi interessa ho visto su YouTube il film “La diga del disonore”, che racconta tutta la vicenda. La carta escursionistica della zona è la 021 della Tabacco.
Toponimo
Posizione
Quota
Tempo
Km.
Erto N46 16 40   E12 22 11
800
0.00
0.00
Incr. sent.carbonai-dritto N46 16 39   E12 21 47
1052
0.30
0.83
Rifugio Cava Buscada N46 18 03   E12 21 32
1800
2.40
4.60
A destra su sent.carbonai N46 17 07   E12 22 22
1050
4.20
11.00
incr. sent. da Erto-dritto N46 16 39   E12 21 47
1052
4.40
12.40
Casso N46 16 19   E12 19 58
941
5.40
15.60
Pullman N46 16 08   E12 20 16
804
6.00
16.50
Tempo           ore 6.00 + le soste
Dislivello         m.  1100  circa
Lunghezza      Km.  16.500

1-Frana e diga Veduta di una parte della frana e la diga. 2-si partePronti alla partenza sul sentiero 381, che inizia di fianco al ristorante “Cervo Bianco.



3-Toc,lago e franaSalendo si ha un’ampia veduta del Monte Toc e della frana, la quale fa da sbarramento al lago del Vajont. 4-verso il rifugio I primi 700 metri di dislivello non danno tregua. In alto le  bianche rocce del Monte Borgà. 5-Monte DurannoIn fase di avvicinamento al rifugio, il sentiero va in falsopiano. Sullo sfondo il Monte Duranno. 6-arrivo al rifugio Arrivo al rifugio. 7-Rif.Cava BuscadaIl rifugio Cava Buscada, a quota 1800. 8-rifugio In sosta al rifugio.
Dal rifugio il sentiero si innesta sulla strada sterrata che scende nella valle. Era la strada di servizio per la cava di marmo, non più attiva, che si trova sopra al rifugio.
9 Una curiosa piega degli strati rocciosi del Monte Porgeit. 10Il Monte Borgà sopra al rifugio. 11-M.te Duranno Il Monte Duranno all’uscita di una galleria. 12-Casera Mela Arrivo alla Casera Mela in Val Zemola. A destra il Monte Zerten. 13-sent.carbonai
Poco dopo si lascia la strada per andare a destra nella faggeta sul Trui dal Sciarbon "sentiero dei carbonai) che, sovrastando Erto ci porta a Casso. 

Dall'alta Val Zemola, dove era prodotto, il "carbon dolce" veniva trasportato a spalla fino al fondovalle. Per rendere più agevole il trasporto nel XVII secolo venne tracciato un sentiero livellato a quota 1.000 m. Dal 1690 fino al 1913 le portatrici curve sotto il peso della gerla, colma di 40 chili di carbone, passavano su questo sentiero in lunghe e lente processioni scendendo fino alla riva del Piave. E’ un percorso del passato questo sentiero, riscoperto e ristrutturato dopo 80 anni di assoluto abbandono. Oggi è un semplice, panoramico e piacevole percorso escursionistico che si snoda attraverso uno splendido giardino naturale.
14 Si cominciano a vedere i colori autunnali. 15Sempre sul sentiero dei carbonai. 16-Casso Arrivo a Casso.
17-Casso Le  alte case di Casso. 18 Un abitante ci racconta la tragedia di quella notte.192021 Questa maestà ha resistito alla forza dell’acqua la fatidica notte. Di fianco scende il sentiero per ritornare sulla strada principale. 22Sulla frana è stata ricostruita la strada.

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