Bel giro ad anello insieme ad un gruppo di amici sui monti di Sarsina, su sentieri tracciati e in massima parte poco segnati. E’ un zona dove fino ad una sessantina di anni fa le tante case erano tutte abitate e c’erano anche diverse chiese, vedi Careste, Ruscello, San Salvatore e Mangano, poi la gente capì che in pianura avrebbe avuto un guadagno maggiore con meno fatica e quindi fuggì. Per arrivare al punto di partenza: superato Sarsina e Turrito, in direzione Verghereto, prima di arrivare al Lago di Quarto, si lascia la vecchia statale per salire a destra, cartello indicatore “Valbiano”.
Toponimo
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Posizione
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Quota
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Tempo
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Km.
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Strada Valbiano |
N43 54 04.2 E12 06 31.2
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261
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0.00
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0.00
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Deviazione a dx |
N43 54 07.6 E12 06 26.8
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277
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0.05
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0.17
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Bivio- a dx |
N43 54 13.7 E12 06 24.5
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254
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0.10
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0.38
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Crinale- a sx |
N43 54 18.7 E12 06 34.1
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355
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0.25
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0.73
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Sotto Castelnovo |
N43 54 57.0 E12 06 14.0
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507
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1.10
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2.30
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Oratorio di Mangano |
N43 55 10.9 E12 06 09.4
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508
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1.15
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2.70
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Pian di Meglio |
N43 55 35.9 E12 05 27.8
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657
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1.55
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4.40
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Innesto su strada Careste |
N43 55 45.1 E12 05 29.2
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711
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2.05
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4.90
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Deviazione a sx |
N43 55 14.3 E12 04 45.5
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729
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2.30
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6.60
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Cimitero di Ruscello |
N43 55 05.2 E12 04 51.0
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676
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2.40
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6.90
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Campo del Monte |
N43 55 04.9 E12 04 57.4
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594
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2.50
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7.30
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A dx nel castagneto |
N43 54 43.8 E12 05 04.3
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445
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3.35
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9.20
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Poggio Castellara |
N43 54 26.7 E12 05 12.9
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673
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4.00
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10.1
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Deviaz.a sx dalla strada |
N43 54 19.7 E12 05 27.7
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592
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4.25
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10.9
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Auto |
N43 54 04.6 E12 06 30.1
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261
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5.30
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13.8
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Tempo ore 5.30 + le soste |
Dislivello m 850 circa in salita e in discesa |
Lunghezza km. 13.800 |
Ringrazio l’ Istituto Geografico Adriatico di Longiano per avermi permesso di riprodurre la carta n° 19 “Comune di Bagno di Romagna” Di fronte a queste lastre verticali di marna si può lasciare l’auto. Fatti pochi metri sulla strada, in prossimità di un guard rail si scende a destra si attraversa il fosso di Valbiano e in ripida salita si giunge sul crinale e alla traccia di sentiero che arriva dalla casa di Valbiano di sopra. Si va a sinistra. Un viadotto dell’ E 45 con alla destra la chiesa di Valbiano.
Camminando su un bel sentiero in leggera salita si transita sotto il cocuzzolo di Castelnovo, dove ci sono i ruderi di una struttura ricordata già nel X secolo e definito Castello. Dopo Castelnovo si è in vista del piccolo Oratorio di Mangano, al quale si arriva in leggera discesa.
I ruderi del retro della chiesetta. La facciata dell’ Oratorio di Mangano.
L’Oratorio è nominato già nel XII secolo. Nel XV secolo c’era anche un convento annesso alla chiesa ed è stato abbandonato ai primi degli anni ‘60.
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Il rosso degli aceri, dei ciliegi e dei frassini. Il Monte Pietra. Dopo Mangano ci si immette su uno stradello sterrato. Lo si segue a sinistra, si lascia perdere una traccia che va a destra e si giunge ai ruderi di… Pian di Meglio.
Questa è la casa dove è nata la scrittrice Tonina Facciani, la quale,nel suo ultimo libro, scritto nel dialetto di Careste, dal titolo “Carameli ad menta”, attraverso prose e poesie ci racconta i ricordi della sua infanzia trascorsa in questi luoghi.
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Quello che resta della casa è seminascosto dalla vegetazione e questa aiuta qualche muro a non cadere.Si sale attraverso splendidi prati, passando davanti alla casa Belvedere della Pietra e poco dopo si arriva alla strada comunale ghiaiata di Careste. Questa strada parte dalla vecchia statale subito dopo Sarsina e disegnando un ferro da cavallo ritorna su di essa a Valbiano. Si va a sinistra. Questo tratto fa parte del sentiero “Il Cammino di San Vicinio”. Il Monte di Facciano. Dopo aver percorso un po’ di strada, alla quota 729 in una curva destrorsa, si va a sinistra su labile traccia. Si ritorna sulla strada in prossimità del cimitero di Ruscello.(Questa è una scorciatoia, volendo si può stare sempre sulla strada.) Cimitero abbandonato e cadente , ma un fiore non manca.Dal cimitero si scende a sinistra, poi arrivati in un prato si va a destra, si passa dai ruderi della casa Campo del Monte e continuando in discesa si giunge di nuovo sulla strada.Si va a sinistra. Bellissimi colori autunnali.Dopo esser tornati sulla strada si cammina per circa mezz’ora, poi alla quota 445 c’è una traccia sulla destra che sale in un piccolo e giovane castagneto. Preso il sentierino si sale rapidamente e faticosamente fino a Poggio Castellara seguendo un’esile traccia e qualche striscia di plastica bianco e rosso annodato agli alberi. Va detto che invece di deviare a destra si può continuare lungo alla strada fino ad arrivare all’auto. Il fango secco attaccato all’albero è dovuto ai cinghiali, che, dopo essersi rotolati nelle pozze e aver fatto asciugare il fango che li ricopre, si danno delle sonore grattate sfregando il corpo sulla corteccia degli alberi per liberarsi dei parassiti e favorire la termoregolazione. Di solito preferiscono le conifere, danneggiando a volte la corteccia e favorendo quindi la morte della pianta. Usciti dal bosco a Poggio Castellara si va a sinistra sullo stradello in discesa, lasciando alle spalle il grande prato destinato all’ aviosuperficie. Si transita sotto a Ca’ del Monte e alla prima curva si va dritto fino ad un capannone, Qui si scende nel prato e andando in direzione N-E si raggiunge il limitare del bosco. In basso a sinistra inizia il sentiero che percorrendo il crinale fra il fosso della Costa e quello di Valbiano, a volte con qualche passaggio un po’ infrascato, porta nelle vicinanze dell’auto.
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