parcheggio. Si inizia a salire di brutto e per un po’ il sentiero non da respiro, superata una casa si arriva a Villa Virginio dove si volta a destra, poi il sentiero fa una semicurva a sinistra e dopo esser passati vicino ad un rimboschimento di pini si giunge alla casa de Le Piane. Si va a destra e poi a sinistra fino ad un castagneto dove si volta di netto a destra e fatti pochi metri si arriva ai prati dove ci sono le antenne e una bella vista su Marradi e la valle. Si continua a salire entrando nel bosco, più avanti si costeggia una recinzione e dopo qualche leggero saliscendi si aggira a sinistra la vetta di Monte Scarabattole. Usciti su una sella fra lo Scarabattole e Monte Rotondo si va a sinistra in direzione di quest’ultimo, ma superate le prime arenarie del crinale che sale alla cima, si volta a sinistra a mezzacosta e qui si trova il passaggino lievemente esposto di cui ho detto prima. In capo ad una decina di minuti si arriva ai prati che sovrastano la lunga casa di Monterotondo. Alla sua sinistra il vecchio seccatoio delle castagne resiste ancora. Spalle al porticato della casa ci si avvia in discesa passando in mezzo al bel castagneto di Pian della Quercia, che in breve porta al complesso della Abbazia di Santa Maria in Salto, chiamata più semplicemente Badia del Borgo. Dopo aver attraversato il ponte ci sono due possibilità. La prima è quella di andare a sinistra lungo la strada asfaltata, che in 2 km circa, conduce a Marradi. La seconda è quella di andare a destra e continuare a seguire i segnavia CAI, adesso 517a, che, dopo aver percorso circa 700 metri devia a sinistra nei pressi delle case di Imo il Borgo. Si sale calpestando lunghi tratti della antica e millenaria mulattiera per Gamogna. Al bivio il cartello segnavia indica Marradi, sentiero 521, a sinistra. Fatti pochi metri si transita sotto i resti di Ca’ Valcroce e si giunge sul crinale, qui gli occhi hanno la possibilità di ammirare vasti panorami. Si prosegue e poco dopo i resti di Castelnuovo ci mostrano l’interessante arco che mantiene ancora in piedi il muro. Si va leggermente a destra e gli allevamenti di maiali di mora romagnola e cinta senese, chiusi in recinti elettrificati, ci accompagnano per qualche metro. Subito dopo, quando la carrareccia curva a destra, bisogna fare attenzione ai segni b/r che invitano a deviare verso sinistra. Superato un cancello si arriva al podere Monte Gianni, con relativa casa ristrutturata ottimamente. Ci si infila nella pineta e inizia la discesa verso Marradi lungo il crinale di Pian dei Preti. Si arriva su uno stradello e lo si lascia subito per un altro tratto di sentiero che porta sulla strada nei pressi del ristorante La Colombaia, dove di fronte c’è anche una piccola chiesetta. Si gira dietro al ristorante e in pochi minuti si giunge al simpatico voltone che immette nella piazza bassa di Marradi, vicino al forno.
Toponimo
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Posizione
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Quota
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Tempo
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Km.
|
Park Marradi - 517 |
N44 04 23 E11 36 41
|
334
|
0.00
|
0.00
|
Villa Virginio - a dx
|
N44 04 16 E11 36 48
|
420
|
0.15
|
0.45
|
Ca’ Le Piane
|
N44 04 10 E11 36 48
|
495
|
0.25
|
0.76
|
Quadrivio
|
N44 03 35 E11 37 22
|
669
|
1.20
|
2.60
|
Sotto lo Scarabattole
|
N44 03 34 E11 37 37
|
705
|
1.30
|
3.00
|
Crinale
|
N44 03 45 E11 37 54
|
736
|
1.50
|
3.60
|
Ca’ Monterotondo
|
N44 04 09 E11 38 07
|
636
|
2.10
|
4.50
|
Badia del Borgo
|
N44 04 33 E11 37 56
|
413
|
2.40
|
5.90
|
Strada – a dx -517a
|
N44 04 36 E11 37 58
|
398
|
2.45
|
6.00
|
Dev. a sx
|
N44 04 23 E11 38 22
|
428
|
2.55
|
6.70
|
Bivio-a sx - 521
|
N44 04 14 E11 38 46
|
561
|
3.15
|
7.60
|
Ca’ Valcroce
|
N44 04 19 E11 38 43
|
589
|
3.20
|
7.80
|
Castelnuovo
|
N44 04 36 E11 38 30
|
600
|
3.35
|
8.40
|
Bivio- a sx
|
N44 04 45 E11 38 21
|
572
|
3.45
|
8.80
|
Ca’ Monte Gianni
|
N44 04 50 E11 37 57
|
561
|
4.00
|
9.50
|
Strada- a dx
|
N44 04 25 E11 37 05
|
403
|
4.30
|
11.1
|
Auto
|
N44 04 26 E11 36 43
|
323
|
4.50
|
12.2
|
Tempo ore 4.50 + le soste |
Dislivello m. 740 circa |
Lunghezza Km. 12.200 |
Chi è interessato alla traccia per il GPS mi può contattare. |
Estratto della carta n° 8 "Alto Appennino Faentino"- CAI e Regione Emilia-Romagna. |
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