Da Lago a Pian del Grado per le Ripe toscane e ritorno dal Castellaccio di Corniolino
18 maggio 2009
Bella escursione anche se un po' "robustina", dove la fatica viene mitigata dai luoghi in cui si transita e dalle cose che si vedono, sia naturali che fatte dall'uomo. L'itinerario automobilistico è il seguente: Forlì, Meldola, Santa Sofia, Corniolo e Lago. Subito dopo questa frazione prima del ponte sul Bidente, si lascia la provinciale 67 per salire a destra.Al primo bivio si va a sinistra in leggera discesa. Sentiero CAI 261.
Dopo circa 15 minuti e aver oltrepassato un cancello si lascia lo stradello per salire a destra su sentiero che ogni tanto è ancora lastricato dalla vecchia massicciata.
Si arriva a Ca' Capria di sotto.
Camino di Capria.
Pervinca.
Parte del crinale di Monte Falco.
Sulle "ripe toscane"(imponenti e spettacolari stratificazioni di arenarie e marne). Ripe toscane.
Belvedere sulla Valle del Bidente di Celle.
Anche fra i sassi spuntano fiori.
Ancora le "ripe".
Fonte del Bercio.
Orchidea Neottia nidus avis "nido d'uccello".
Ponticello su uno dei due fossi principali che formano il Bidente di Celle. Passando sul ponte, in breve si è ai ruderi della Chiesa di Celle e quindi alla strada sterrata Poderone-Pian del Grado, dove si passerà al ritorno. Ora si va a destra (prima del ponte) seguendo il cartello Poggio Corsoio.
Casa senza nome sulla carta.
La Fossa -Nucleo di case settecentesche.
Fontana e Maestà a La Fossa.
Stemma mediceo sul portale di una delle case.
La Fossa. Il sentiero passa in mezzo alle case.
Radice di un castagno ultracentenario.
Fra le ginestre.
La Casina.
Data (1788) su una pietra della Casina. A questo punto il sentiero sale tenendo alla sinistra un canalone.
Arrivo a Pian del Grado, ad attenderci la Maestà. Il paese è quasi tutto ristrutturato per uso vacanze e fine settimana.
Particolare della Maestà.
Vecchia struttura con un bel tetto a lastre.
Angolo fiorito.
Sbarra a modo di cancello, con testa di ariete.
Curioso nido d'api.
Un' altro angolo del paese, dove nei primi mesi del 1944, si era insediata l' 8a Brigata Garibaldi Romagna, in quel momento costituita da oltre 200 partigiani. Si esce dal paese per la strada sterrata, che è percorribile anche in auto, su cui si cammina per circa 4 km fino alla strada asfaltata provinciale 67 del Bidente.
Piccola cascatella del Fosso Satanasso.
Garofanini.
Ca' Coloreta. Poco dopo sulla destra c'è una fontana.
Dopo essere passati davanti all'Agriturismo Poderone si arriva alla fine dello sterrato. Prima della strada Corniolo-Campigna, si volta a sinistra sul sentiero CAI 259.
Garofanini.
Ca' Coloreta. Poco dopo sulla destra c'è una fontana.
Dopo essere passati davanti all'Agriturismo Poderone si arriva alla fine dello sterrato. Prima della strada Corniolo-Campigna, si volta a sinistra sul sentiero CAI 259.
Vista sulla Foresta di Campigna e Poggio Scali.
Passato il Monte della Maestà si può vedere Corniolo.
Sentiero 259.
Fiori di Maggiociondolo.
Estratto della carta " Alto Appennino Forlivese"- CAI e Regione Emilia-Romagna
Incerte le origine del castello, sicuramente appartenne ai conti Guidi, tanto che un ramo degli stessi fu detto "del Corniolo”.
Abbandonato nel corso del XV secolo, lontano da centri abitati, nonostante le possenti mura, andò ben presto in rovina. Dalla relazione del Card. Anglico (1371) " E' sulle alpi in una valle, sopra un alto inespugnabile monte. Ha una rocca ed una torre fortissima. C'è un'altra torre a un tiro di balestra, che si chiama la Rovere. Questo castello è molto adatto alla guerra e conta 100 focolari. Ha una strada maestra che va da Galeata in Toscana, passa fra il castello e la torre della Rovere, e rimane così circondata che non è possibile transitarvi senza il permesso degli uomini del castello, i quali ogni mese ricavano per provvigione della camera apostolica 30 fiorini. Appartiene al conte Enrico del Corniolo. " www.appenninoromagnolo.it |
Lasciando i ruderi del Castello sulla sinistra, il sentiero scende fino a toccare la strada asfaltata, per rientrare subito su stradello sterrato. Si passa tra le case di Corniolino e sulla sinistra appena di lato al sentiero ci sono i ruderi dell'antica chiesetta di Santa Maria delle Farnie.
L’interessante affresco che decorava la parete di fondo è stato tolto, restaurato e collocato a Corniolo. nell’Oratorio di Santa Maria delle Grazie . |
Si rientra sul sentiero e in poco tempo si giunge sulla strada asfaltata, dove si va a sinistra e in breve si arriva all'auto.
Toponimo
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Quota
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Tempo
|
Km.
|
Lago
|
530
|
0.00
|
0.00
|
Bivio- a sx
|
541
|
0.05
|
0.15
|
Ca’ Capria di sotto
|
587
|
0.20
|
1.20
|
Fonte del Bercio
|
730
|
1.20
|
4.40
|
Bivio ponte – a dx
|
750
|
1.50
|
5.80
|
Ca’ La Fossa
|
850
|
2.10
|
6.25
|
La Casina
|
870
|
2.30
|
6.90
|
Bivio – a sx
|
904
|
2.35
|
7.40
|
Pian del Grado
|
887
|
2.45
|
7.60
|
Bivio con sent.259 – a sx
|
956
|
4.15
|
13.5
|
Castellaccio di Corniolino
|
753
|
5.00
|
16.5
|
1° asfalto – a sx
|
686
|
5.10
|
16.8
|
Strada Bidente – a sx
|
596
|
5.20
|
17.3
|
Lago
|
530
|
5.30
|
17.8
|
Tempo ore 5.30 + le soste
| |||
Dislivello m. 650 circa
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Lunghezza Km. 17.800 circa
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