Il Monte della Cella è un piccolo rilievo molto panoramico, che si trova sul crinale fra la Valle del Savio e quella del Bidente a poca distanza dal Passo del Carnaio. Rimane in una zona dove molte case sono ancora abitate dagli agricoltori che lavorano i terreni circostanti e infatti anche la cima del monte quando ci siamo passati noi era lavorata. Per raggiungere la zona da San Piero in Bagno abbiamo imboccato la strada del Passo del Carnaio, poi dopo aver girato per Montegranelli , prima di raggiungerlo siamo andati a sinistra fino a raggiungere quota 699. E’ una escursione che si può fare anche in una mezza giornata, ma occorre un po’ d’attenzione visto che il percorso è quasi tutto senza segni. Le notizie riguardanti le case le ho tratte dalla carta escursionistica allegata al volume “ I sentieri di Santa Maria in Bagno” di AA.VV.-Raffaele Monti editore.
Quota | Tempo | Km. | |
Le Caselle 43°53’24”N, 11°58’08”E | 699 | 0,00 | 0,0 |
Deviazione a sx - 43°54’07”N, 11°59’04”E | 752 | 0,40 | 2,1 |
Rio dei Ronchi - 43°54’24”N, 11°58’39”E | 700 | ----- | ---- |
La Casella 43°54’31”N, 11°58’27”E | 724 | 1,20 | 3,5 |
Casanova 43°54’31”N, 11°58’01”E | 730 | ----- | ---- |
Sant’Uberto 43°54’30”N, 11°57’40”E | 745 | 1,40 | 4,8 |
Ca’ Capanno 43°54’25”N, 11°57’51”E | 771 | 1,45 | ---- |
Deviaz. a sx 43°54’23”N, 11°57’55”E | 769 | 1,50 | 5,2 |
Maestà M. Cella- 43°54’00”N, 11°58’10”E | 878 | 2,20 | 6,4 |
Deviaz. a sx 43°53’51”N, 11°57’55”E | 867 | 2,40 | 7,0 |
Strada 43°53’30”N, 11°58’07”E | 712 | 3,15 | 8,1 |
Le Caselle | 699 | 3,20 | 8,4 |
Tempo: ore 3,20 + le soste |
Dislivello: m 400 circa |
Lunghezza:Km. 8,4 circa |
Maestà Spighi.
Subito sulla destra c’è la grande casa dell’Agriturismo Raggiale.
Nel secolo scorso il podere era di proprietà della famiglia di Giovanni Spighi, ma fino agli anni ottanta era lavorato a mezzadria.Dopo l’abbandono dell’ultimo mezzadro i terreni furono affittati ad altri agricoltori, fino a che gli eredi Spighi non lo ristrutturarono per realizzarvi un agriturismo.Attualmente l’insediamento è stato acquistato da Giuliano Mescolini che vi gestisce un centro vacanze. |
E alla sinistra il sentiero CAI 201 proveniente dal Colle del Carnaio,dove si chiude l’anello al ritorno. Proseguiamo sulla strada, ora sentiero GAVB (Grande Anello Val di Bagno).
In lontananza il Monte delle Forche.
Ca’ Braccio, si prosegue lungo la strada.
Sulla nostra destra in lontananza ci sono le case Loggiapoco e Pian di Vigne.
Dopo aver superato l’abitato del podere Fossa si arriva a Monsavino, che rimane alla nostra sinistra.Oltrepassata la casa di 150 m circa, a sinistra parte una carrareccia che, stando alla carta topografica dovrebbe essere segnalata, invece gli unici segni sono quelli della foto. Si lascia così la GAVB e andiamo a sinistra lungo il sentiero che aggira il Montignaccio.
In lontananza il Monte delle Forche.
Ca’ Braccio, si prosegue lungo la strada.
Sulla nostra destra in lontananza ci sono le case Loggiapoco e Pian di Vigne.
Dopo aver superato l’abitato del podere Fossa si arriva a Monsavino, che rimane alla nostra sinistra.Oltrepassata la casa di 150 m circa, a sinistra parte una carrareccia che, stando alla carta topografica dovrebbe essere segnalata, invece gli unici segni sono quelli della foto. Si lascia così la GAVB e andiamo a sinistra lungo il sentiero che aggira il Montignaccio.
Monsavino è costituito da alcune abitazioni, in parte, tra le quali è ancora visibile il locale che ospitava un oratorio. Il toponimo rivela la persistenza della memoria dell’etnia dei Sabini, presenti nella zona al tempo dei Romani. |
In lontananza Spinello.
La cavedagna del campo porta alla Casella, qui ci immettiamo sulla strada sterrata della casa che porta alla….
..Casanova Sant’Uberto.
Poi in breve si arriva all’agriturismo Sant’ Uberto.
L’Oratorio.
In tale località nel XII secolo sorgeva un monastero fortificato dei Camaldolesi, distrutto da Jacopo Salviati nel 1404.Un piccolo oratorio, riedificato dopo i terremoti del 1918 ricorda il luogo in cui sorgeva.Il luogo fu anche sede di una dogana posta tra la Romagna del Granducato e quella Pontificia, con l’intento di combattere il contrabbando di sale, tabacco, ma anche polvere da sparo e ferro. Fino agli anni sessanta vi si tenevano tre fiere del bestiame ogni anno; oggi ve se ne svolge una soltanto a maggio, prima di condurre il bestiame all’alpeggio, la cosiddetta “fiera del vitello da ristallo”. |
Aratro nel giardino dell’ agriturismo.
Da Sant’Uberto, andando a sinistra, c’incamminiamo sulla strada asfaltata che porta a San Piero in Bagno e subito c’è Ca’ Capanno.
Zoomata su Fontepaolina.
Dopo pochi metri lasciamo la strada per andare a sinistra su carrareccia che sale in mezzo ad un prato, poi giunti ad un rimboschimento di abeti si va a destra costeggiando il recinto, che, seguito e poi scavalcato, porta in cima al Monte della Cella.Alle nostre spalle il Monte della Placca.
Cippo geodetico o caposaldo IGM sul Monte della Cella.
Cappelletta sul Monte della Cella.
Interno
Il Monte Comero tra le nuvole, visto da Monte Cella.
Con le spalle alla Cappelletta ci avviamo a destra e attraverso i prati ci dirigiamo a vista verso un capannone (senza nome sulla carta). Lì si trova lo stradello che seguito a sinistra in discesa porta alle case Tramonte, incrocia il sentiero 201 che viene dal Carnaio e arriva alle Caselle da dove siamo partiti.Ringrazio l’Istituto Geografico Adriatico di Longiano per avermi permesso di riprodurre la carta dei sentieri n° 19 “ Comune Bagno di Romagna”
Da Sant’Uberto, andando a sinistra, c’incamminiamo sulla strada asfaltata che porta a San Piero in Bagno e subito c’è Ca’ Capanno.
Zoomata su Fontepaolina.
Dopo pochi metri lasciamo la strada per andare a sinistra su carrareccia che sale in mezzo ad un prato, poi giunti ad un rimboschimento di abeti si va a destra costeggiando il recinto, che, seguito e poi scavalcato, porta in cima al Monte della Cella.Alle nostre spalle il Monte della Placca.
Cippo geodetico o caposaldo IGM sul Monte della Cella.
Cappelletta sul Monte della Cella.
Interno
Il Monte Comero tra le nuvole, visto da Monte Cella.
Con le spalle alla Cappelletta ci avviamo a destra e attraverso i prati ci dirigiamo a vista verso un capannone (senza nome sulla carta). Lì si trova lo stradello che seguito a sinistra in discesa porta alle case Tramonte, incrocia il sentiero 201 che viene dal Carnaio e arriva alle Caselle da dove siamo partiti.Ringrazio l’Istituto Geografico Adriatico di Longiano per avermi permesso di riprodurre la carta dei sentieri n° 19 “ Comune Bagno di Romagna”
3 commenti:
la foto al cippo geodetico è venuta davvero bene: profondità di campo assolta in pieno!
Proverò anch'io a fare un giro in zona: ancora mi manca completamente.
Come hai trovato il testo che hai utilizzato per l'escursione, attualmente oggetto di dibattito in quel di Bagno?
se per "trovato" intendi dire dove ho reperito le notizie, le ho trovate sul libro " i sentieri di Santa Maria in Bagno" di Williamo Rossi Vannini e Carlo Lovari-editore Raffaele Monti, con la carta abbinata.Se invece intendi "come mi è parso" ti dirò che per me è un buon libro e vale il prezzo di costo,forse forse i temi trattati sono tanti e alla fine qualcosa rimane indietro,ma è una validissima guida della vita di tutta la vallata.
bene, allora giro il tuo post agli autori. Saranno sicuramente molto contenti di sapere che un assiduo camminatore come te l'ha trovato utile a livello pratico e interessante a livello d'approfondimento!
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