Il 3 aprile u.s. siamo andati in escursione con l’ UOEI di Faenza. E’ stata una camminata abbastanza lunga e tosta in una bella giornata di sole, in parte anche su sentieri non segnati. Per arrivare a Piedimonte; da Palazzuolo si va verso il Passo della Sambuca e circa 500 metri dopo il Santuario della Madonna di Acquadalto, si volta a destra, si lascia perdere il bivio a destra che porta a Campanara e si giunge alla chiesa di Piedimonte.
Toponimi | Quota | Tempo | Km. |
Piedimonte | 559 | 0,00 | 0,0 |
Ca’ Vignola | 574 | ----- | ---- |
Inn. sul sent. 739 - 44°04’50”N,11°28’31”E | 1008 | 2,50 | 4,3 |
Incr.M.te Altello - 44°04’20”N, 11°28’40”E | 1081 | ----- | ---- |
Passo della Sambuca | 1061 | 3,40 | 6,5 |
Sentiero a dx - 44°04’17”N, 11°29’34”E | 1023 | 3,50 | 7,2 |
Sent. 505 a sx - 44°04’01”N, 11°29’46”E | 1100 | 4,05 | 7,9 |
deviazione a sx - 44°04’06”N, 11°30’59”E | 838 | 4,50 | 10,0 |
Ca’ Malafrone - 44°04’21”N, 11°30’36”E | 770 | 5,20 | 11,3 |
Ca’ Caselle - 44°04’31”N, 11°30’09”E | 794 | 5,50 | 12,7 |
Strada - 44°04’39”N, 11°30’12”E | 814 | 6,10 | 13,1 |
A sx dalla strada - 44°04’54”N, 11°30’29”E | 780 | ---- | ----- |
Ca’ Avalcelli - 44°04’56”N, 11°30’20”E | 760 | 6,25 | 14,0 |
Ca’ Aghezzola- 44°04’59”N, 11°30’06”E | 687 | 6,50 | 14,7 |
Piedimonte | 559 | 7,20 | 16,3 |
Tempo: ore 7,20 + le soste |
Dislivello: m 970 |
Lunghezza: Km. 16,3 |
La parrocchia di S.Pietro a Piedimonte, della cui chiesa si ha notizie fin dal 1299, poi nell’anno 1390, è così nominata per essere incassata ai piedi dei monti circostanti che fanno capo al monte Carzolano. Del castello di Piedimonte si fa menzione in una pergamena del 6 settembre 1314 consistente in un atto di vendita che Senno degli Ubaldini fa del “Castrum Pedemontis” per la somma di lire 900 a Bandino di Paganino Pagani, nipote di Maghinardo Pagani da Susinana. Dall’atto di concordia del 1371, si apprende che la “Villa de Pedemonte” fosse dotata di un mulino e di una gualchiera sul fiume Senio, nei pressi della Presia. Quel mulino è quello odierno di Quadalto, trasformato in appartamenti, della gualchiera non rimane traccia. Del castello di Piedimonte rimanevano alcune tracce, fino a poco tempo fa, su una altura sovrastante la chiesa e precisamente nel monte sopra Vignola e che conserva la dialettale denominazione di “Casté”. (estratto da “Palazzuolo sul Senio:le immagini e la memoria” di Roberto Campomori. |
Si passa un cancello.Subito c’è Ca’ Vignola. Il cavallo “spazzola” il secchio per benino.Dopo il recinto dei cavalli, il sentiero sale a sinistra. Ampio panorama sulla valle di Campanara e la relativa chiesa.Gli edifici di Ca’ La Tana, sotto il monte Castellaccio di Tana. Davanti si vede il Monte Carzolano e il Passo della Sambuca. Dopo essere usciti dal bosco si sale su un crinale di galestro. A sinistra del sentiero, zoomata su Ca’ Ciriegiolo.
Castello di Cerasolo. Località Ciriegiolo,in comune di Palazzuolo sul Senio, nella parrocchia di Piedimonte, a una altezza sul livello del mare di m. 758. Ciriegiolo in realtà è il nome di una casa colonica, posta a ridosso dell’altura dove si trovano i resti del castello. I ruderi sono sommersi da una fitta vegetazione e scarsamente identificabili. Il “Castrum Cerasoli” apparteneva, sin dal 1292, a Maghinardo Pagani da Susinana. Dopo la sua morte passò alla figlia Andreina assieme a molti altri luoghi circostanti. Costei andò poi sposa ad Ottaviano degli Ubaldini; perciò, anche il castello di Cerasolo passò a far parte dei beni della famiglia Ubaldini che ne rimase in possesso, fino all’anno 1373, quando i Fiorentini divenuti padroni della zona, lo distrussero come altri fortilizi.(da “Palazzuolo sul Senio: le immagini e la memoria”di Roberto Campomori. |
C’è anche un passaggio attrezzato con una scala. Dopo aver svalicato a quota 1110 m, si arriva sulla strada sterrata o sentiero 739. Si va sinistra e dopo essere transitati sotto il Poggio dell’ Altello si giunge sulla strada asfaltata nei pressi del Passo della Sambuca. Disegno su una lastra di arenaria prima del passo. Si arriva al passo e dopo poche centinaia di metri percorse sulla strada in direzione di Palazzuolo, si riprende il sentiero, a destra.Vecchia mulattiera verso i Ronchi di Berna. Ad un bivio si va a sinistra verso Lozzole. Hepatica nobilis Miller.Dopo una discesa abbastanza ripida poco prima di arrivare al capanno Castè, si volta a sinistra, su sentiero non segnato, ma bene evidenziato. Ad un bivio si tiene la sinistra e si arriva a Ca’ Malafrone.Dopo aver attraversato il Fosso di Lozzole, si risale e dopo i ruderi di Ca’ Caselle, si perviene alla strada che conduce a Palazzuolo, lasciata in precedenza. Si attraversa la strada e fatti pochi metri a destra, la si lascia, imboccando a sinistra uno stradello che porta su un crinalino, in alto e parallelo alla strada stessa, da percorrere per poco, fino a che si trova un sentiero che scende a sinistra bruscamente. Pilastrino, rimane poco prima di girare a sinistra.Zoomata su Lozzole. Dopo Ca’ Avalcelli si sbuca in un prato che si lascia quasi subito andando a sinistra su traccia di sentiero che, prima in piano, poi in ripida discesa , costeggiando vecchi ed enormi castagni, porta ad un piccolo rivolo d’acqua. Castagni e felci. Si transita sotto a Ca’ Aghezzola.Il Fosso dell’ Aghezzola (o Ghezzola), da il suo contributo alla formazione del Torrente Senio.Dopo aver superato una cappelletta restaurata dagli alpini, si guada diverse volte il fosso, si sfiora il campo sopravvivenza e in breve si perviene alla chiesa di Piedimonte.
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