Abbiamo iniziato l’escursione dal parcheggio alto della diga, imboccando il crinalino (senza segni Cai) che in breve porta al Castello e alla Garfagnana, dove si incontra, e lo si segue, il sentiero segnato Cai n°231 che parte dal paese di Ridracoli.
venerdì 26 marzo 2010
Alla diga di Ridracoli dalla Valle del Fosso dei Tagli.
Domenica 21 marzo abbiamo scelto di fare una camminata nei dintorni della diga di Ridracoli, sperando che la neve sciolta da 5 giorni di sole la facesse esondare. E così è stato, ma la causa della tracimazione, stando a quanto ci hanno riferito le guardie del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi incontrate nel parcheggio al cancello della diga, è stata la frana di Corniolo. Perché per evitare che si formasse un lago nel Bidente di Corniolo, l’acqua è stata captata e inviata alla diga, e di qui lo sforamento per il troppo pieno.L’escursione è una classica di quei luoghi, conosciuti, ma sempre belli da vedere e l’invaso della diga quando è colmo, è veramente maestoso.
mercoledì 10 marzo 2010
Qualche foto dell’Altopiano di Lavarone
Verso la metà di febbraio siamo stati sull’Altopiano di Lavarone per qualche giorno, ospiti di cari amici. Il paese Lavarone non esiste, è solo un insieme di tante piccole frazioni, fra cui: Stengheli, Chiesa, Cappella, Lanzino, Gionghi, Slaghenaufi e altre. Purtroppo il tempo non è stato dei migliori, però ci è servito per prendere conoscenza di un territorio di cui avevamo sentito parlare, ma che non avevamo mai visto. Abbiamo fatto qualche passeggiatina, niente di più, è una zona che merita molto, sia dal lato naturalistico che storico,infatti è un posto dove la Grande Guerra ha sostato a lungo e ci sono rimasti molti impianti bellici che spero servano a ricordare che le guerre sono una sconfitta per tutti. La passeggiata che abbiamo fatto fino al belvedere, poco distante dalla baita Belem, è stata fenomenale,con tutti gli alberi carichi di neve, il sole e il cielo azzurro sembrava di essere in un altro mondo. E poi il panorama che si gode dal belvedere sulla Valsugana è grandioso, si vede un’infinità di monti tra cui: il Carè alto, le Dolomiti del Brenta, il Monte Bondone, l’Ortles, La Presanella, il Cevedale, la Cima d’Asta ecc.
Ecco dei link che possono servire:
http://www.montagnaconamore.it/
http://www.magicoveneto.it
http://www.laviadelbrenta.it/
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venerdì 5 marzo 2010
Valle di Pietrapazza
Domenica 28 febbraio siamo ritornati in questa in questa splendida e selvaggia valle. Abbiamo ripercorso un itinerario fatto diversi anni addietro e mi ricordo che la seconda parte dell’anello fu abbastanza impegnativa causa la scarsità di tracce e la vegetazione molto folta e nel 1999 non era ancora segnato. L’ escursione è abbastanza breve,ma si può anche allungare, tenendo sempre come base di partenza la strada di Pietrapazza. Noi abbiamo iniziato a camminare in prossimità di Ca’ di Pasquino, che è segnalata da un cartello in legno. Il tragitto automobilistico per arrivare in questa valle è il seguente: Forlì,Meldola,S.Sofia, dove si passa il ponte e si comincia a salire per il Passo del Carnaio. Dopo pochi km in una curva sinistrorsa si va a destra, cartello indicatore per Poggio alla Lastra. Dopo il paesino e qualche km di strada poco agevole si è arrivati.
Ca’ di Pasquino.Una volta di proprietà della famiglia Milanesi. In alto, alla sinistra della strada
.Zoomata su Ca’ Petrella, rimane alla destra,al di là del Bidente
Maestà Milanesi, del 1926.
Il Bidente di Pietrapazza.
Ca’ dei Conti, anche questa sopra il Bidente.
Pietrapazza
Chiesa di Pietrapazza, dedicata a Sant’Eufemia.
Si attraversa il ponticello sul Fosso delle Graticce.Sentiero Cai 205
.Poco dopo al primo bivio si va a sinistra.Sentiero 209.
Zoomata sulla Maestà del Raggio, che rimane sul sentiero 205.
.Poggio della Bertesca, visto dal sentiero.
.Si percorre la mulattiera di Pietrapazza, che porta a Bagno di Romagna.
Maestà della Casaccia, del 1858.
.Zoomata su Ca’ Siepe dell’Orso, sul sentiero 221 per Casanova dell’Alpe.
Le poche pietre rimaste di Ca’ Ridolmo.
Curioso ciliegio di fronte.
Il sentiero sbocca sulla strada proveniente da Pietrapazza poco prima di Ca’ Rio d’Olmo (Casina sulle vecchie mappe).
Si oltrepassa la casa e si continua sulla sterrata.
Una piccola frana sulla strada.
.Si arriva alla Colla di Monte Carpano, o Passo di Monte Carpano.La strada continua verso il Nocicchio e Cima Termine. A sinistra scende la mulattiera per Bagno di Romagna e dietro al cippo invece sale il sentiero 201 per Monte Carpano.
Cippo su cui è scritto l’invito a visitare la Val di Bagno.
Al di là della Valle del Savio si può vedere il Monte Comero e il Fumaiolo.
Parte di crinale del sentiero “00” che rimane all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Località Osteria di Monte Carpano.
Colla dei Ripiani. Prima di Monte Castelluccio si scende a sinistra su sentiero segnato, ma non numerato. La prima volta che percorremmo questo sentiero, nel 1999, non era segnalato e la vegetazione era l’assoluta padrona. Ora ci passano anche in moto.Purtroppo!!
Indicazione all’inizio del sentiero.
Si oltrepassa anche una grossa frana.
Farfara.Si ricomincia a vedere qualche fiore.
Ca’ Ripiani.
Grossa colonna.
Poco dopo c’è Ca’ Lastricheto.
Il camino.
Si arriva a Ca’ Il Podere.
Il camino.
Particolare del camino.
Un “lascito” degli ultimi abitanti.
Hepatica nobilis (Anemone epatica).
Ca’ Felcitino
Il forno di Ca’ Felcitino.
Poco dopo annunciata dal fragore dell’acqua si trova la Cascata del Fosso Lastricheto. In breve si sbuca sulla strada di Pietrapazza, che è da seguire a sinistra per tornare al proprio mezzo.
Maestà di Lastricheto.
Ringrazio L’Istituto Geografico Adriatico di Longiano (FC) per avermi permesso di riprodurre la carta dei sentieri n°19 “Comune Bagno di Romagna".
Ca’ di Pasquino.Una volta di proprietà della famiglia Milanesi. In alto, alla sinistra della strada
.Zoomata su Ca’ Petrella, rimane alla destra,al di là del Bidente
Maestà Milanesi, del 1926.
Il Bidente di Pietrapazza.
Ca’ dei Conti, anche questa sopra il Bidente.
Pietrapazza
Chiesa di Pietrapazza, dedicata a Sant’Eufemia.
Si attraversa il ponticello sul Fosso delle Graticce.Sentiero Cai 205
.Poco dopo al primo bivio si va a sinistra.Sentiero 209.
Zoomata sulla Maestà del Raggio, che rimane sul sentiero 205.
.Poggio della Bertesca, visto dal sentiero.
.Si percorre la mulattiera di Pietrapazza, che porta a Bagno di Romagna.
Maestà della Casaccia, del 1858.
.Zoomata su Ca’ Siepe dell’Orso, sul sentiero 221 per Casanova dell’Alpe.
Le poche pietre rimaste di Ca’ Ridolmo.
Curioso ciliegio di fronte.
Il sentiero sbocca sulla strada proveniente da Pietrapazza poco prima di Ca’ Rio d’Olmo (Casina sulle vecchie mappe).
Si oltrepassa la casa e si continua sulla sterrata.
Una piccola frana sulla strada.
.Si arriva alla Colla di Monte Carpano, o Passo di Monte Carpano.La strada continua verso il Nocicchio e Cima Termine. A sinistra scende la mulattiera per Bagno di Romagna e dietro al cippo invece sale il sentiero 201 per Monte Carpano.
Cippo su cui è scritto l’invito a visitare la Val di Bagno.
Al di là della Valle del Savio si può vedere il Monte Comero e il Fumaiolo.
Parte di crinale del sentiero “00” che rimane all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Località Osteria di Monte Carpano.
Colla dei Ripiani. Prima di Monte Castelluccio si scende a sinistra su sentiero segnato, ma non numerato. La prima volta che percorremmo questo sentiero, nel 1999, non era segnalato e la vegetazione era l’assoluta padrona. Ora ci passano anche in moto.Purtroppo!!
Indicazione all’inizio del sentiero.
Si oltrepassa anche una grossa frana.
Farfara.Si ricomincia a vedere qualche fiore.
Ca’ Ripiani.
Grossa colonna.
Poco dopo c’è Ca’ Lastricheto.
Il camino.
Si arriva a Ca’ Il Podere.
Il camino.
Particolare del camino.
Un “lascito” degli ultimi abitanti.
Hepatica nobilis (Anemone epatica).
Il forno di Ca’ Felcitino.
Poco dopo annunciata dal fragore dell’acqua si trova la Cascata del Fosso Lastricheto. In breve si sbuca sulla strada di Pietrapazza, che è da seguire a sinistra per tornare al proprio mezzo.
Maestà di Lastricheto.
Altitud. | Tempo | Km. | |
| Strada sotto Ca’ di Pasquino | 594 | 0,00 | 0,00 |
| Pietrapazza | 616 | 0,15 | 0,77 |
| Bivio | 631 | 0,20 | 1,05 |
| Rio d’Olmo | 850 | 1,07 | 2,85 |
| Colla di Monte Carpano | 1012 | 1,30 | 4,70 |
| Punto panoramico | 1106 | 2,00 | ------ |
| Colla dei Ripiani – bivio | 1039 | 2,20 | 6,48 |
| Ca’ Ripiani | 883 | 2,40 | 7,43 |
| Ca’ Lastricheto | 740 | 2,55 | 8,12 |
| Ca’ Il Podere | 708 | 3,05 | 8,57 |
| Ca’ Felcitino | 604 | 3,25 | 9,60 |
| Strada per Pietrapazza | 569 | 3,35 | 9,94 |
| sotto Ca’ di Pasquino | 594 | 3,45 | 10,4 |
| Tempo: ore 3,45 + le soste | |||
| Dislivello: m 510 su e giu | |||
| Lunghezza: Km. 10,4 |
Ringrazio L’Istituto Geografico Adriatico di Longiano (FC) per avermi permesso di riprodurre la carta dei sentieri n°19 “Comune Bagno di Romagna".
giovedì 4 marzo 2010
A proposito di Pietrapazza
L'ULTIMO GRIDO NELLA VALLE
( da un ricordo di Adelina Milanesi)
( da un ricordo di Adelina Milanesi)
L'Adele si aggirava nervosamente per la casa che mai le era apparsa tanto grande, affacciandosi sovente alle finestre o soffermandosi sull'uscio durante il governo degli animali a guardare verso Pietrapazza. Da Ca'di Pasquino già in ombra riusciva a vedere lassù sotto l'alpe, alla radice del Carpano dove valle e fiume insieme nascono e si conformano emergere dalle ombre di un tramonto calmo che tagliava obliquamente il paesaggio, solo la cima tozza del campanile di S.Eufemia, ancora solatio come il ceppo di case di Ca' dei Conti.
Suo fratello non aveva mai tardato tanto, soprattutto da quando all'intorno se ne erano andati tutti. Bagno era lontano ma Maurizio aveva buona gamba e forse poteva essere già a Ridolmo o addirittura alla Casaccia: non avrebbe tardato tanto allora...
Ma era notte quasi ed inoltre lungo la strada non avrebbe trovato più il conforto di case un tempo fervide-a quest'ora-nell'apprestarsi alla cena.Come avrebbe fatto poi nel buio a superare le insidie della strada irta di sassi e del galestro che tradisce il piede...?
Suo fratello non aveva mai tardato tanto, soprattutto da quando all'intorno se ne erano andati tutti. Bagno era lontano ma Maurizio aveva buona gamba e forse poteva essere già a Ridolmo o addirittura alla Casaccia: non avrebbe tardato tanto allora...
Ma era notte quasi ed inoltre lungo la strada non avrebbe trovato più il conforto di case un tempo fervide-a quest'ora-nell'apprestarsi alla cena.Come avrebbe fatto poi nel buio a superare le insidie della strada irta di sassi e del galestro che tradisce il piede...?
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