Facile e remunerativa camminata sui monti che sovrastano, a Ovest, Bagno di Romagna. Il tratto del sentiero che sale alla Colla di Monte Carpano è antico, ed è la parte iniziale della storica“ Mulattiera di Pietrapazza” che congiungeva Bagno a Ridracoli, ora è ricalcato anche dalla VBT (Val di Bagno Trekking), dal Cammino di San Vicinio, dal GCR (Grande Circuito della Romagna) ed è anche il sentiero CAI n° 189. Il crinale che si raggiunge divide la Valle di Pietrapazza da quella del Savio e in quel punto, oltre ad essere altamente panoramico è un crocevia di diversi sentieri. Il percorso è segnalato alla perfezione, quindi delle difficoltà non ce ne sono. Bagno di Romagna si raggiunge percorrendo la E 45 e il sentiero inizia verso la fine del paese, lato Verghereto, poco prima dello stradello che porta alla Fonte del Chiardovo. Le notizie attinenti le case, le ho tratte dalla carta topografica abbinata al libro “i sentieri di Santa Maria in Bagno” a cura di W. Rossi Vannini e C. Lovari- Raffaele Monti editoreEstratto della carta n°19 “Comune Bagno di Romagna” dell’Istituto Geografico Adriatico di Longiano
Toponimo
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Posizione
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Quota
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Tempo
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Km.
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Bagno di Romagna
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N43 50 07 E11 57 33
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483
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0.00
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0.0
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Le Barche
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N43 49 47 E11 56 02
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789
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1.05
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2.8
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Casa nuova
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N43 49 45 E11 55 45
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827
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1.15
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3.3
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I Prati
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N43 49 40 E11 55 27
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888
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1.35
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4.0
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Colla di Monte Carpano
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N43 49 44 E11 54 57
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996
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2.00
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4.9
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Osteria di Monte Carpano
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N43 49 54 E11 55 03
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1057
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2.10
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5.3
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Monte Carpano
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N43 49 57 E11 55 08
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1092
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2.15
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5.5
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Bivio Macchia del Cacio-dx
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N43 50 41 E11 55 46
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1028
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2.50
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7.4
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Bivio Incisa-a dx
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N43 50 53 E11 57 11
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765
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3.30
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9.7
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Pian della Croce
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N43 50 45 E11 57 10
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736
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3.35
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9.9
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Incisa
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N43 50 35 E11 57 02
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666
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3.45
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10.3
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Bivio – a sx
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N43 50 23 E11 56 59
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614
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3.55
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10.8
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Auto
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494
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4.20
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12.2
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Tempo ore 4.20 + le soste |
Dislivello m. 700 circa |
Lunghezza km. 12.200 |
Si cammina ancora su lunghi tratti ben conservati della vecchia massicciata. Dopo circa un’ora di cammino si giunge ai ruderi de Le Barche o Il Barco.
Se ne ha notizia almeno dalla metà del 1500, quando era residenza di una importante famiglia di agricoltori possidenti. Quando i loro discendenti lo abbandonarono per scendere a Bagno, dove presero il cognome di Barchi, il podere venne affidato a mezzadria e coltivato da diverse famiglie, fino al 1953, quando fu abbandonato da Agostino Mosconi.
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La casa e il podere nacquero tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600, in seguito alla suddivisione del territorio della vicina casa del Barco tra due figli della famiglia proprietaria. Alla Casanuova si stabilì Gabriello, detto “Biello”, figlio del Bianco del Barco. Dopo l’estinzione della famiglia, alla proprietà e alla conduzione del podere si avvicendarono numerose famiglie, fino a quella di Romualdo Rossi ( ultimo proprietario) e di Mario Amadori che lavorò il podere fino al 1955. Attualmente è tutto di proprietà del demanio.
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Era il podere più alto della valle del Volanello, noto già dalla metà del 1500.Nel 1816 lo lavora Domenico Angiolo Venturi.Nel 1855 ne sono proprietari Don Paolo e Filippo Biozzi. Fu abbandonato dalla famiglia di Giuseppe Gentili nel 1956. Il podere venne poi acquisito e rimboschito dal Demanio Forestale.
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La leggenda, tramandata a voce, vuole che nel XVIII secolo, qui esistesse una osteria frequentata da tutti coloro che da Bagno di Romagna si recavano a lavorare nella Foresta della Lama.
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L’insediamento di Ancisa, costituito da 5 case è documentato almeno dal 1628, poi le case si ridussero a 3 e restarono i poderi di Ancisa di sopra e di sotto e il Vignolo di Ancisa. Quando quest’ultimo scomparve i terreni furono uniti a quello di Ancisa di sotto. Tra i due nuclei il primo ad essere abbandonato nel 1961 fu Ancisa di sopra, quando Lino Manenti si trasferì nella nuova casa colonica che i proprietari avevano fatto costruire in mezzo alle due case originarie. Anche questa però venne abbandonata dopo il 1968. Ancisa di sotto, invece, fu abbandonata dalla famiglia Portolani nel 1969. Nonostante l’abbandono recente le case sono ridotte allo stato di rudere, sommerse da rovi e piante rampicanti ed i campi sono stati rimboschiti con conifere.
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2 commenti:
Bellissimo!!Anche qui tanto abbandono. Peccato!!!
Auguri di buona Pasqua
Come Comune di Bagno, abbiamo pubblicato un opuscoletto "I sentieri degli anelli" sulle escursioni realizzabili nei dintorni di Bagno. I volumetti dovrebbero arrivare al Centro Visita del Parco in Via Fiorentina domani. Se ti capita di acquistarne uno, attenderò volentieri le tue indicazioni per migliorare la versione due.
Buon cammino!
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